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iL vescovo deL monteLLo e deL piave



vaticana. «Li distribuirei - spiegava - perch́ si pregas- Per mobilitare ancor pì l’intera diocesi in uno sfor- Treviso, Via Vittorio 
se da tutti con un cuore ed un’anima».zo comune e per impetrare dalla Madre di Dio la pre- Emanuele. Alcune case 
dopo un bombordamento 
Ordiǹ tridui di preghiere in ogni chiesa, grande servazione da lutti e dolori, nell’omelia della solennit̀ (prima guerra mondiale, 
e piccola, con la celebrazione della s. messa per la di Pasqua del 1917 annuncì il proposito «d’innalzare 1917).
pace e la recita della preghiera. Per il 17 febbraio a Treviso un tempio votivo alla Vergine ausiliatrice». Il Mons. Longhin in visita 
all’ospedale militare da 
1915 dispose che in tutta la diocesi venisse celebra- voto, con l’unanime approvazione dei buoni, incontr̀ campo, allestito nella 
ta una giornata eucaristica. Altrettanto, e ancor pì, pure il gradimento del Papa (cfr. lettera del 17.4.Villa Emo di Fanzolo 
(22-06-1916).
continù a fare dopo il 24 maggio, quando anche l’I- 1917), il quale volle contribuire alla sua realizzazio- 
talia entr̀ guerra contro l’impero austroungarico e ne, inviando una prima offerta di L. 1.500 e, in seguito, Nella chiesa di Lovadina.
una seconda di L. 5.000.
la Germania.
Nel suo animo associava sempre la pace all’amore Ancor pì viva e insistente divenne l’implorazione 
fraterno. Inviando gli auguri di capodanno a Bene- alla pace dopo la rotta di Caporetto, allorch́ la tor- 

detto XV, esprimeva la gratitudine per gli sforzi che menta s’abbatt́, violenta, contro la sua diocesi, che il 
«il tenerissimo Padre» compiva per conseguire «quel fronte di guerra la taglì letteralmente in due. Il 31 

bene sommo che Ges̀ Cristo ci ha lasciato col suo dicembre 1917 si rivolse a Benedetto XV con questa 
nuovo precetto». E aggiungeva: «Siano esaudite, Pa- implorazione e incoraggiamento: «Padre Santo, conti- 
dre Santo, le vostre voci di esortazione alla pace e nuate ad invocare la tregua e a benedirci. [.] Oggi, 

l’anno nuovo vi porti l’immenso gaudio, sospirato da al vostro trono augusto giungono gli auguri di tutto il 
tutti i buoni, che cessi questa lotta cos̀ brutale e inu- mondo, perch́ le vostre proposte di pace riescano i- 

mana» (senza data).nalmente a trionfare».
A mano a mano che l’orizzonte s’incupiva e che la 
Difendere la patria
bufera si avvicinava, il suo anelito alla pace si face- 
va pì ardente e intenso. ̀ comprensibile che acco- Pur continuando a sospirare la pace, Longhin mai 
gliesse con immensa gratitudine ogni passo del Papa manc̀ di dimostrare verso la patria in armi una lealt̀ 

a favore della pace e che non mancasse di esprimergli e un amore encomiabili. La sua corrispondenza episto- 
vivissima riconoscenza, come fece il 15 agosto 1917, lare e l’attivit̀ di quel periodo lo stanno a dimostrare. 

assicurando Benedetto XV che il suo nuovo intervento A ognuno raccomandava di compiere sempre il proprio 
presso le nazioni belligeranti aveva prodotto «la pì dovere. Nel maggio del 1916 lo raccomandava anche al 
soave e dolce impressione, suonando a tutti come una suo cameriere, Federico Lazzaro, richiamato sotto le 

parola di sollievo».armi: «Fatti coraggio. ̀ grande il sacriicio che il dove-











































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