Page 82 - Abitare a Campodarsego
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Le direttrici deLLa sua vita
esplodevano, per lo pì di fronte a fatti o atteggiamenti sta: “Accompagnala ino all’ospedale e consegnala agli Una solenne assemblea
che gli sembravano intaccare qualche valore sostan- infermieri, poi torna qua, per continuare insieme il del Sinodo.
ziale. Tra le cose che lo facevano scattare, c’erano le nostro viaggio”.
imprecisioni e gli errori nelle cerimonie liturgiche. Ap- Benedisse la signora, l’incoraggì ad affrontare con
pena si accorgeva di avere ecceduto, per̀, si scusava serenit̀ i dolori del parto e fece gli auguri pì belli
prontamente con un’umilt̀ cos̀ schietta che lo faceva per la creatura che stava per nascere. Rimase in mia
apparire pì amabile e pì grande.compagnia ino al ritorno dell’auto. Nel frattempo, ar-
rivarono in quel luogo altre persone e lui, il vescovo
Il povero e la puerperaanche dei «poareti», s’intrattenne con noi e non man-
c̀ di esortarci al dovere della carit̀ verso il prossimo,
Un paio di episodi di vita quotidiana illustrano bene
la ricca umanit̀, l’amore delicato di Longhin, rivelan- verso tutti. Mai esortazione fu tanto appropriata e mai
do uno scorcio del suo grande cuore.episodio tocc̀ tanto in profondit̀ il mio cuore».
«Un giorno - raccont̀ un testimone - stavo accom-
pagnando mons. Longhin al vescovado, passando lungo Il senso di responsabilit̀
la via dei Dall’Oro. Al vederlo, i bambini gli si fecero Longhin aveva un acutissimo senso della sua re-
d’attorno e lui, sorridendo, s’inform̀ della loro mamma sponsabilit̀ e del suo dovere sia come religioso, che
e del pap̀. Poi distribù a loro tutto il danaro che ave- come ministro di Cristo e pastore di una grande dio-
va in tasca. Prossimi oramai al vescovado, incontram- cesi.
mo un uomo anziano, mal vestito e scalzo. Il vescovo, Nella sua vita e attivit̀ pastorale, mons. Longhin
senza pronunciare parola, si lev̀ le scarpe, le diede a affrontava con seriet̀ e con scrupolo i suoi doveri, pro-
quel poveretto e prosegù verso l’episcopio con i soli vando viva sofferenza di fronte a problemi, a dificili
e dolorose decisioni prese, o da prendere. Interveniva
calzini».
«Tanti anni fa - rifer̀ un altro testimone - mons. Lon- energicamente nei confronti di chiunque, quando en-
ghin stava andando verso un paese del trevigiano per travano in gioco valori morali e spirituali poco rispet-
la visita pastorale ad una parrocchia. Era in macchina tati o ignorati.
con l’autista. Lungo il tragitto incrociarono una car- Sceglieva con abilit̀ e senza preferenze i collabora-
retta, trainata da un cavallo, che andava verso Treviso tori, accordando loro ampia iducia. Li consultava vo-
sobbalzando sul fondo irregolare della strada sterrata. lentieri, li sosteneva e, all’occorrenza, li difendeva. Se
Il vescovo s’accorse che, distesa sulle tavole, c’era una gli sembrava necessario, non risparmiava osservazioni
donna prossima a partorire. Ordiǹ immediatamente e richiami, ma sempre nel rispetto della persona.
all’autista di fermare l’auto, scese in fretta e s’accost̀
con delicatezza al biroccio.Sobrio nei gesti, ma attento e sensibile
Era proprio come lui pensava: la signora stava I rapporti con loro, con segretari e autisti erano in
linea col suo temperamento: poche parole, ma sempre
andando a partorire nell’ospedale di s. Leonardo di
Treviso. Ce l’avrebbe fatta con quel mezzo cos̀ lento rispetto, affetto e anche qualche gesto delicato, che
e soprattutto cos̀ scomodo? Mons. Longhin ordiǹ a rivelava una grande sensibilit̀ e che coglieva di pia-
me, sopraggiunto in bici, e al carrettiere, sorpreso e in- cevole sorpresa l’interessato. Nella sobriet̀ dei gesti
credulo, di trasportare “la paziente” sul sedile dell’auto esterni, infatti, si celava un animo dai sentimenti no-
con la massima delicatezza. Poi raccomand̀ all’auti-bili e ieri, che vennero particolarmente alla luce nel
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