Page 81 - Abitare a Campodarsego
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antonio fregona
L

e direttrici 



deLLa sua vita













I
Sinodo Diocesano un n occasione dell’apertura del Processo ordinario caratteristica con l’allenamento alla sobriet̀, al racco- 
miniconcilio dei sacerdoti informativo per la causa di beatiicazione di A. G. glimento e al silenzio. Era abitualmente parco di paro- 
della Diocesi che approva le Longhin (Treviso, 21 aprile 1964), il trevigiano le, essenziale (appunto) e sbrigativo. Poteva sembrare 
Costituzioni, ossia il Codice Diocesano (1911).
mons. Giuseppe Carraro, al tempo vescovo di Verona, perino eccessivo a chi non lo conosceva bene. Senza 
tenne un ampio discorso commemorativo, pubblicato mai risultare scortese o aspro, Longhin rifuggiva istin- 

con il titolo: Andrea Giacinto Longhin, il vescovo delle tivamente dal superluo nel parlare e nel gestire. Era 
cose essenziali, indovinata deinizione della persona- attentissimo a non perdere tempo inutilmente e orga- 

lit̀ del prossimo beato. L’essenzialit̀ risulta essere nizzava la sua lunga giornata ino nei minimi dettagli.
stata la caratteristica dominante della personalit̀ Era naturale che tendesse a sfrondare, a ridurre al 
del Longhin, il principio uniicatore della sua vita e puro necessario le relazioni esterne e le conversazioni. 

della sua attivit̀. «Questa ricerca dell’essenziale - os- Quando, per̀, aveva occasione di entrare in argomenti 
servava G. Carraro -, questa sollecitudine costante di teologici, spirituali, o pastorali, non guardava pì l’o- 

mirare diritto a cì che pì conta, di scegliere senza rologio.
esitazione cì che pì vale, si pù trovare nell’umanit̀ Le udienze, normalmente, erano molto brevi, tut- 
di mons. Longhin, come pure nella sua spiritualit̀ e tavia non lasciavano vuoto e scontento il visitatore. 

pastoralit̀».Chi si conidava con lui o gli rivolgeva una domanda 
Le note seguenti si basano sulla «testimonianza precisa, era certo di ricevere sempre sostegno e con- 

obiettiva e sincera, umile e devota» di G. Carraro, che forto, una risposta chiara e pertinente. Cinque minuti 
conobbe benissimo il santo vescovo di Treviso, dal qua- di udienza con mons. Longhin offrivano, spesso, un ali- 
mento che nutriva a lungo.
le ricevette la cresima, la prima comunione, e tutti gli 
ordini sacri, ino al sacerdozio.La sua umanit̀ si rivelava, talvolta, anche con scat- 
ti o impulsi, propri di una natura tutt’altro che insen- 

L’umanit̀ di Andrea G. Longhinsibile, dal isico iperteso e soggetto a disturbi epatici. 
Longhin aveva un temperamento timido e riserva- Gli scatti istintivi erano, normalmente, dominati e 

to. L’educazione cappuccina aveva accentuato questacontrollati da una volont̀ vigile e vigorosa, ma talvolta






























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