Page 30 - Val Tramontina
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IL PAESAGGIO



Il rododendro cistino nisola Balcanica, dove si era rifugiato durante le gla- ultimi rifugi per il Gallo cedrone, se vi ̀ presente un 
(Rhodothamnus ciazioni. L’orientamento della Val Meduna, in linea col sottobosco ricco in disponibilit̀ alimentari. Lo splen- 
chamaecistus), endemismo 
che vive sulle rupi calcaree. sistema dinarico (N.O.-S.E.), lo ha ulteriormente favo- dido tetraonide ̀ gravemente minacciato d’estinzione; 
Foto Dario Di Gallorito, a scapito dei boschi di Pini e Betulle. La faggeta al pari del Gallo forcello, del Francolino di monte e 
spesso raggiunge le creste, con esemplari contorti dal della Pernice bianca ̀ sempre pì raro, soffrendo la 

vento e dalla neve, e solo oltre i 1600-1700 m. ̀ sovra- progressiva sparizione degli habitat idonei e le modii- 
stata da mughete, rocce o praterie sommitali. Si pù cazioni climatiche in atto.

tranquillamente affermare che nessuna faggeta delle Anche il Capriolo, dopo il grande incremento nu- 
vallate tramontine sia stata “risparmiata dalla scure”, merico avvenuto dal secondo dopoguerra, si sta rare- 
facendo causa l’avanzata del bosco sugli ultimi prati 
con modalit̀ di trattamento ben diverso dai criteri 
della odierna selvicoltura naturalistica. Ne sono testi- di fondovalle.
monianza la struttura attuale dei boschi, i resti delle Il Camoscio ci aveva abituati al pensiero di predi- 

“stue” (sorta di dighe in pietrame e legname usate per ligere le praterie d’alta montagna. Invece sempre pì 
la luitazione dei tronchi) e quelli delle teleferiche che spesso si sta adattando ad una vita forestale, soprat- 

hanno reso possibile l’esbosco da distanze incredibili.tutto in boschi intricati e marginali, ricchi di specie 
Le faggete, in tutte le loro variabili, sono estrema- erbacee (si ciba di oltre 400 variet̀ diverse).
mente ricche di specie botaniche, molte di origine Gli spazi sono talvolta contesi al Muflone, pecora 

illirica ma che si attestano meglio dove c’e pì luce: selvatica immessa per scopi venatori ma mai stori- 
radure, salti di roccia, costoni colpiti dai fulmini, cana- camente esistita nel territorio prealpino. Le libera- 

loni percorsi dalle valanghe, zone schiantate dal vento, zioni in Val Tramontina sono avvenute nel 1977, e 
pure i margini di strade e piste forestali.da allora si ̀ perfettamente adattato alle zone im- 
pervie mediane, prima poco frequentate dagli altri 
Sotto l’aspetto delle presenze faunistiche le fag- 
gete allo stato puro si potrebbero assimilare a dei erbivori; la sua espansione ora interessa anche luo- 
deserti. Infatti se da un lato possono offrire via di ghi ove non ̀ un’ospite gradito, come nel caso del 

fuga e rifugio dai predatori a numerose specie di Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane, 
mammiferi ed uccelli, dall’altro garantiscono ben che include circa 7000 Ha delle vallate del Meduna 

poche possibilit̀ trofiche.(Val Silisia, di cui 2000 Ha in comune di Frisanco, 
La situazione migliora se al Faggio si mescolano Canal Piccolo e Canal Grande di Meduna).
l’Abete rosso e l’Abete bianco (dalla caratteristica Sono queste le parti pì “wilderness” del Parco 

sommit̀ a “nido di cicogna”). I boschi maturi e poco dove, a seguito di progetti condotti da esperti e 
disturbati dall’uomo possono rappresentare uno deglisuffragati dalla conoscenza circa le loro esistenze










































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VAL TRAMONTINA



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