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IL PAESAGGIO



Gli anibi ed i rettili non godono generalmente di lucertole, anibi ed uccelli che uccidono con morso ve- 
grande attenzione ed interesse, anzi, in molte persone lenoso. E’ appena il caso di ricordare che le vipere non 

creano un senso di repulsione o paura.costituiscono generalmente un pericolo per l’uomo, se 
Dotati di scarsa capacit̀ di dispersione, sono degli si ha l’accortezza di prestare la giusta attenzione e non 
indicatori ecologici molto importanti, particolarmen- commettere gesti imprudenti (mettere improvvisa- 

te sensibili ai cambiamenti climatici ed ambientali. Il mente le mani fra l’erba e i sassi, sedere a terra senza 
numero di specie subisce una drastica riduzione dal prima battere il suolo e dar loro il tempo d’allontanar- 

piano basale alle zone pì elevate e continentali, di- si, lasciare incustoditi i bambini).
stinte dalle isoterme dei 9-10 °C (nel tramontino ̀ l’a- Nei boschi di forra (e su suoli profondi, freschi e 
rea a N.O.). Gli anibi, poi, abbisognano notoriamente umidi) crescono alberi pregiati come il Tiglio e l’Ol- 

di aree umide, pozze e stagni, ed i luoghi idonei sono mo montano. Il Castagno, di millenaria importazione, 
sempre pì scarsi (stanno sparendo anche le vecchie lo troviamo solo in un lembo della bassa Val Chiarz̀. 

pozze d’alpeggio, non pì utilizzate).Frassini maggiori e Aceri montani vivono invece una 
Taluni rettili, com’̀ il caso della rara Lucertola di fase di vigorosa espansione, andando ad occupare i col- 

L’aquila reale (Aquila chrysaetos). Horvath (Iberolacerta horvathi), sono coninati in tivi abbandonati e gli ex-prati da falcio.
habitat particolari. Di origini antiche, vive su poche Nel bosco itto l’Astore e lo Sparviero volano abil- 
Foto Stefano Zaninipareti rocciose con le popolazioni orientali isolate da mente, predando in volo gli altri uccelli che l̀ si rifu- 
Stambecchi al pascolo, 
reintrodotti alla met̀ almeno 7 milioni di anni dall’areale delle afini lucer- giano. Di notte invece, dagli anfratti rocciosi e dalle 
degli anni Ottanta. tole Iberiche.cavit̀ dei vecchi alberi, escono in caccia il Gufo comu- 
Foto Maurizio Buttazzoni
I serpenti pì diffusi sono: il Colubro di Esculapio e ne, l’Allocco e la Civetta capogrosso, dal volo silenzioso 
il Biacco maggiore negli ambienti caldi ed assolati; la ma dai versi lugubri. Lungo le sponde del torrente la 
Natrice dal collare e la Natrice tassellata lungo i corsi Puzzola lascia segni inequivocabili del suo passaggio: 

d’acqua; la Coronella austriaca nelle aree fresche in la pelle irritante dei Rospi, accortamente scuoiati pri- 
quota. Tre le specie di Vipere presenti: il Marasso pa- ma di cibarsene.

lustre (Vipera berus), che pù salire ben oltre i 2000 Le faggeta ̀ un senz’altro il bosco pì rappresen- 
m., la Vipera dal corno (Vipera ammodytes), diffusa tativo del paesaggio montano prealpino, indicativo 

fra rupi, pietraie e boscaglie, la Vipera comune (Vi- del clima sub-oceanico. I Faggi, piante maestose che 
pera aspis), frequente anche in aree forestali. Molto lasciano ben poco spazio agli altri alberi, ricoprono 
territoriali (lo stesso esemplare si pù rivedere nello estesamente i versanti settentrionali dei rilievi. Solo 

stesso posto dopo anni), cacciano micromammiferi,10.000 anni fa ̀ iniziata la sua migrazione dalla Pe-











































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