Page 75 - Abitare a Campodarsego
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frate cappuccino



Mons. Longhin con dei tamento durante l’intero anno della prova. Ma il p. Pro- dall’inizio, il libro delle Costumanze dei novizi del 1875 
confratelli nel convento vinciale, nella sua lettera, precisava che ne era esenta- (103 pagine): «Il novizio cappuccino deve tener sem- 
cappuccino di Bassano 
nel 1904 (il primo a destra to: «Siccome gli affari di sua famiglia non permettono pre presente alla memoria, che, nello spogliarsi degli 
̀ fra Leopoldo Mandic, al padre di potergli dare il solito deposito,.».abiti secolari, si ̀ anche spogliato della propria volon- 
futuro santo).Arriv̀ quindi, a Bassano del Grappa, al convento di t̀».

via s. Sebastiano, soltanto con una lettera in tasca e Che tipo d’obbedienza dunque? Continuava quel 
un piccolo fagotto in mano (contenente un solo cam- testo antico, con linguaggio deciso: «Deve, quindi, pre- 

bio di biancheria). Il p. maestro annot̀: «Il giorno 22 stare pronta e cieca obbedienza a tutti gli ordini dei 
agosto 1879, alle ore 8.30 antimeridiane, dietro lette- suoi superiori e non intraprendere giammai esercizio 
alcuno, bench́ lecito e santo, se dalla santa obbedien- 
ra obbedienziale del p. Atanasio da Udine, ministro 
Provinciale, ho introdotto nel santo noviziato Giacin- za non gli sia prima ingiunto. Deve essere come un cor- 
to Bonaventura Longhin». Aggiungendo: «Venne solo po morto nelle mani dei suoi superiori».

e senza deposito, non glielo consentendo circostanze 
famigliari».Prove di noviziato

Giacinto visse i primi cinque giorni con il vestito di Le prove principali erano due. Duravano un intero 
sempre e, secondo la legislazione vigente, come «gior- anno e incominciavano in dai primi istanti di quel pe- 
ni di prova». Dopodich́, il p. maestro gli tolse gli abiti riodo speciale. Erano il banco di prova per la seriet̀, 

civili (simbolo dell’«uomo vecchio») e lo rivest̀ con la o meno, della propria vocazione. Ogni novizio doveva 
tonaca da frate (simbolo dell’«uomo nuovo») in quali- mortiicare occhi e lingua, per diventare padrone di 

t̀ di chierico.questi due importantissimi sensi, che sono le «porte 
La cerimonia, semplice ed austera, fu celebrata il del cuore» e dal dominio dei quali dipende, in gran 
parte, il fervore dello spirito. Gli era rigorosamente 
27 agosto, alle 2.30 del pomeriggio, non nella chiesa 
del convento, ma nella cappella dell’orto dei novizi. proibito issare lo sguardo sul volto di qualsiasi perso- 
Seguendo l’antica tradizione dell’Ordine (ora modii- na o su qualsiasi cosa. Doveva tenerli sempre bassi e 

cata) il Maestro gli impose anche un nome nuovo. Da raccolti, in particolare quand’era a pregare, quando si 
allora sarebbe stato chiamato da tutti non pì Giacinto recava a mangiare, o usciva dal convento per la perio- 

Longhin, ma “fra Andrea Maria da Campodarsego”.dica passeggiata. Eccezioni erano ammesse solo dopo 
All’esterno, il cappuccino fra Andrea era fatto, avere ottenuta la licenza dal superiore o essendo co- 
ma all’interno cosa avrebbe dovuto fare: non solo in stretto da vera necessit̀.

quell’anno, ma per tutta la vita? Glielo imponeva, inEra assolutamente proibito parlare con la gente e











































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