Page 74 - Abitare a Campodarsego
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frate cappuccino



Ne ricordava anche i particolari: «Vive ritirato in sostentamento di me, ń della madre e che neppure in Nel convento cappuccino 
casa, si adopera da gran tempo e con molto zelo per seguito avr̀ alcuna esigenza per conto del medesimo di Udine, come direttore 
spirituale e docente (1888). 
insegnare nelle singole domeniche la dottrina cristia- iglio. Attesto pure che questi sono i sentimenti della Poi sar̀ a Padova
na ai fanciulli; si porta quotidianamente alla chiesa, madre pì volte dalla medesima espressi. Tanto affer- e a Venezia.
ove suole lungamente trattenersi colla pì modesta ed ma e dichiara l’umile sottoscritto».

ammirabile compostezza.. In una parola, la sua con- Questi quattro documenti da consegnare al Pro- 
dotta ̀ tale da ediicare chiunque lo conosca».vinciale, p. Atanasio da Udine, e agli altri padri (Ales- 

Il 3 agosto, il medico di Campodarsego dichiarava sandro da Chioggia, Bonaventura da Gemona e Fabio 
che Giacinto era stato vaccinato «con ottimo effetto» da Udine) avrebbero convinto gli austeri esaminatori 
della bont̀ della sua vocazione? Giacinto fu convocato 
nell’anno 1864. E continuava con un’interessante no- 
tizia: «Dalla nascita, non ebbe alcuna malattia, ino alla loro presenza alle 9.30 del 21 agosto.
all’anno decorso, in cui sofferse una febbre intermit- 

tente reumato-gastrica, che fu tosto debellata, e si Novizio chierico
mantenne qual ̀, di buona sana isica costituzione».Controllarono i documenti e gli fecero dieci doman- 

Chi conosce il tiro alla fune tra Giacinto e pap̀, non de. Una molto diretta: perch́ voleva farsi cappuccino? 
dubita un istante nel credere che il documento pì im- Senza tentennamenti, rispose che desiderava entrare 
portante, per lui, fosse quello della sua cara famiglia. nell’Ordine dei cappuccini non gì per motivi materia- 

Quasi sicuramente fu redatto in canonica e sottoscrit- li, ma con l’unico scopo di salvare la propria anima, di 
to dallo stesso don Forte (Matteo non sapeva scrive- piacere a Dio in ogni cosa e di servire il prossimo in 

re), ma alla presenza di due «testimoni alla irma»: i tutto cì che gli sarebbe stato ordinato dai superiori.
signori Forte Antonio e Favero Giacinto.Lo ammisero al noviziato in qualit̀ di chierico. 
Giacinto irm̀ il questionario (Io Giacinto B. Longhin 
Con l’intestazione «S. Nicol̀ di Fiumicello, li 25 
luglio 1879», pap̀ Matteo dichiarava con cuore idu- confermo quanto sopra) e lo controirmarono. Il p. Pro- 
cioso e commosso: «Io sottoscritto, padre di Giacinto vinciale prepar̀ una lettera da consegnare al maestro 

Bonaventura Longhin, accordo il mio libero assenso dei novizi di Bassano del Grappa, p. Paciico da Cone- 
che quest’unico mio iglio possa abbracciare l’Ordine gliano. In calce al documento scrisse: «Si compiaccia 

dei Cappuccini e ne professi la Regola, mentre con fon- di dargli il nome di Andrea M.»(ved. nota alla ine).
damento credo che questa sia la volont̀ di Dio».Giacinto avrebbe dovuto consegnare al p. Paciico 
Il resto del documento ripeteva moduli antichi: «Di- non solo la lettera, come segno di riconoscimento, ma 

chiaro pure di non abbisognare per ora del iglio pelanche un piccolo deposito in denaro per il suo sosten-


















































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