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Ricordato da inventari e documenti d’archivio di datazione anche molto antica, il Tesoro del Duomo di Treviso, fu oggetto di una prima ricognizione da parte di Luigi Coletti nel 1935.
Tra le importantissime opere alcune sono da segnalare all’attenzione dei visitatori: le due legature in argento sbalzato dei libri liturgici e quindi denominati Evangelario ed Epistolario, databili al XIII-XIV secolo; una croce processionale con la raffigurazione di San Pietro, titolare del Duomo, di manifattura veneziana e la statua di grandi dimensioni raffigurante il patrono della città San Liberale.
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L’origine dell’opera, eseguita
in argento, riveste particolare importanza
per la storia della città e del territorio. Infatti fu commissionata
dal Vescovo e dal capitolo della Cattedrale per ricordare la
fine dell’epidemia di peste che tra il 1630 e l’anno successivo
provocò molte vittime. La statua raffigura il Santo nella sua
tradizionale iconografia, Liberale era infatti un soldato romano
nato ad Altino (Venezia) che si convertì e morì nel 400 d.C.
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