Sono soprattutto frammenti di elementi strutturali e frammenti dell’apparato decorativo e riguardano in particolare la fase romanica dell’edificio (secolo XII-XIV). 
    Alcuni rivestono un eccezionale valore artistico, come gli stipiti del portale con dodici formelle ove sono scolpite le Storia di Maria e dell’Infanzia di Cristo (secoli XII) ed il frammento del Redentore. Si tratta di un altorilievo marmoreo policromo raffigurante Cristo in trono con il libro. È opera di scultore veneziano del XIII secolo. 
    Particolare attenzione è da riservare ai due frammenti di affreschi staccati nel 1964 dal vicino Palazzo Vescovile. Particolare anche l’iconografia proposta, in quanto raffigurano il Martirio di San Tommaso Becket e la Discesa di Cristo al Limbo. Sono opera di un pittore veneziano e la datazione proposta è intorno al 1260. Un altro frammento di eccezionale importanza è quello, sempre eseguito in affresco, raffigurante “Cristo Passo”. Proviene da un edificio della città e fu eseguito dal noto pittore, molto attivo a Treviso, Tomaso da Modena (1325-1379). La cosiddetta Pinacoteca è costituita da opere su tavola provenienti dal Duomo, dal Battistero e da chiese della Diocesi, che documentano ampiamente l’importante cultura figurativa della città e del territorio. 
    Notevole presenza è quella costituita dal ritratto del letterato e ambasciatore della Serenissima Francesco Benaglio (1708-1759). È una significativa opera di Pompeo Batoni (1708-1787) e proviene dalla Biblioteca Capitolare. 
    All’interno dell’itinerario riveste una particolare importanza la visita alla sezione dedicata agli arredi sacri, oreficeria e paramenti liturgici.

 

Pietro de Saliba, Cristo coronato di spine, (fine sec. XV), dipinto su tavola

 
   
 
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