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Preparando ciò, avrebbe ordinato, approvato e in buona parte finanziato il progetto per la totale, grandiosa ricostruzione di San Nicolò. Ma non avrà il tempo di attuare il proposito. Avrebbe avuto ben ragione di temere se fosse vera la voce tradizionale che lo dice ucciso nel luglio del 1304 mediante l’omaggio di fichi avvelenati! Se potessimo rifare la storia con i “se”, è assai probabile che il destino di Treviso stessa sarebbe stato diverso! Egli fu l’ultimo papa prima della serie dei papi francesi della “cattività” in Avignone.
Pur non trovando solidi appoggi l’ulteriore lascito testamentario di 48.000 fiorini per la nuova chiesa, citato dai vecchi cronisti, tuttavia non vi è ragione di dubitare dell’effettivo impulso dato dal Boccassino alla nuova San Nicolò, in quegli stessi mesi iniziata in dimensioni inusitate e in ardite forme gotiche con il largo concorso economico dei cittadini.
A lui fu subito dedicata la prima cappella compiuta, sottostante al campanile, dove è affrescato il suo ritratto. Per eternare il ricordo del suo primo figlio divenuto papa, la città decise di spostare la secolare e importantissima fiera proprio al 22 Ottobre, giorno di San Luca, anniversario della consacrazione del nuovo sommo pontefice.
Ma il monumento maggiore elevato dai trevigiani al loro papa fu proprio il grande tempio domenicano. San Nicolò è uno dei capolavori dello stile gotico promosso dagli Ordini mendicanti.
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