Feltre
I DUCATI D'ORO
 
È l’appuntamento dell’estate, l’occasione in cui i quartieri della città si sfidano fino all’ultimo respiro per conquistare l’ambito premio: il drappo e quindici ducati d’oro.
 
     
 
nno nativitatis eiusdem millesimo quadrigentesimo quarto, indictione duodecima, die quintodecimo mensis junii, ora sexta dei...». Con queste parole lo storiografo Antonio Cambruzzi, nella seconda metà del Seicento, ci informa sulla data precisa in cui avvenne la spontanea sottomissione di Feltre alla Serenissima Repubblica, suggellata dalla simbolica cessione delle chiavi della città. Feltre aveva, infatti, trascorso i due secoli precedenti vedendo avvicendarsi signorie e dominazioni, come quelle di Ezzelino da Romano, di Can Grande della Scala, dei Da Camino, di Giovanni di Boemia, dei Da Carrara, di Gian Galeazzo Visconti, che avevano fortemente indebolito la sua struttura sociale ed economica. La Repubblica di Venezia, fiorente nei commerci e forte di un giusto governo e di eque leggi, garantì, invece, a Feltre un periodo di pace e ricchezza che sarebbe durato, con poche eccezioni, fino al 1797, anno in cui le truppe napoleoniche si impadronirono della città.Il 15 giugno 1404, dunque, il nobile feltrino Vettore Muffoni, in rappresentanza della città, consegna le chiavi di Feltre a Bartolomeo Nani, ambasciatore veneziano.Il tripudio degli abitanti di Feltre, descritto dal Cambruzzi, fu grande: l’evento venne festeggiato con balli e banchetti che durarono giorni. Fu stabilito allora con pubblico decreto che ogni anno sarebbe stata celebrata questa ricorrenza con la processione degli ordini cittadini e con un Palio di 15 ducati d’oro assegnato al vincitore di una corsa a cavallo («Et in dicta die ponatur unum bravium ducatorum Sotto, aprono il corteo musici in costume.quindecim auri as quod curratur equester»). Questa tradizione andò poi perdendosi nei secoli fino a quando, nel 1979, si decise di recuperare la celebrazione facendola svolgere nel primo fine settimana di agosto e istituendo una serie di gare tra i quartieri in cui da sempre la città era divisa. Il quartiere Castello comprende il castello di Alboino e la parte della città verso nord-est, ed simboleggiato dallo stemma della famiglia Gazzi, un leone rampante d’oro in campo azzurro; il quartiere Duomo, rappresentato dalla stella gialla a otto punte in campo azzurro, appartenente alla famiglia Bellati, comprende la Cattedrale e la parte sud-ovest della città;
 

Piazza Maggiore celebra la ricorrenza della consegna delle chiavi della città.

il quartiere Port’Oria, che comprende l’omonima porta d’ingresso alla città e la zona sud-est, gareggia sotto l’egida dell’aquila bicipite boema, nera in campo oro; il quartiere Santo Stefano, che comprende la zona nord-ovest, si fregia dell’antico stemma della famiglia Del Corno, un corno da caccia dorato in campo rosso.In occasione del Palio, Feltre comincia ad animarsi già dal venerdì sera, quando i contradaioli si riuniscono lungo enormi tavoli di legno per le “cene dei quartieri” festeggiando insieme fino a notte alta.Il sabato sera la festa continua con la suggestiva fiaccolata che si snoda lungo Via Mezzaterra, al ritmo dei rulli di tamburo e degli squilli di trombe, fino alla superba cornice di Piazza Maggiore, dove, dal balcone di Palazzo Guarnieri, i rappresentanti dei quartieri lanciano le loro sfide agli avversari. Sabato sera è anche il momento della prima gara, la staffetta, e di spettacoli in piazza con armigeri, giocolieri e mangiafuoco; allo scoccare della mezzanotte, poi, il cielo sopra la chiesa di San Rocco si illumina di rutilanti fuochi d’artificio accompagnati da musiche medioevali. La gara vera e propria si svolge, però, la domenica: dopo il corteo dei figuranti in costume che dalla Cattedrale sale fino a Piazza Maggiore, ci si trasferisce in Prà del Moro per le sfide di tiro con l’arco, tiro alla fune, e, in chiusura, l’emozionante corsa dei cavalli. Durante questi tre giorni, dentro le mura della città, figuranti e spettatori, uniti nell’emozione, tifano con calore per il proprio quartiere; i palazzi pavesati di bandiere colorate ritornano ai loro antichi fasti e Feltre recupera tutto lo splendore della tradizione rinascimentale.