PRATO
DELLA VALLE
|
Note e curiosità |
Sin
dai tempi di Roma imperiale è stato uno spazio aperto di primaria
importanza denominato Campo Marzio e luogo ove si svolgevano le naumachìe
e i ludi coetasti, i solenni giochi che si celebravano ogni trentanni
in onore del mitico fondatore della città il troiano Antenore.
Il sito è stato anche chiamato piazza del Teatro ("Zairo"
o Zairum), per la presenza del grandioso monumento romano destinato a
rappresentazioni sceniche e spettacoli per 6400 spettatori, del quale
rimangono, sotto quota dellIsola Memmia, le fondamenta radiali della
cavea, di raggio pari a 155 piedi.
Il Teatro e lArena, simboli dellimportanza non solo economica dellantica Patavium, sono stati sfruttati in età medievale, come comoda "cava di pietra" per Padova e Venezia. Questarea è rimasta per secoli un centro di vita padovana, con mercati, giochi, fiere, corse di cavalli e raduni pubblici, dichiarata allora, proprietà comunale dal Senato Veneto nel 1767, contro le pretese dei monaci benedettini di Santa Giustina. |
La zona stessa,
bassa e paludosa, altimetricamente sotto i 13 m, per la sua morfologia
è stata nel tempo considerata "il paradiso delle ranocchie".
Lopera ideata urbanisticamente dal Procuratore di Venezia Andrea
Memmo, viene realizzata nel 1775 dallarchitetto Domenico Cerato.
La "Piazza grande delle statue" è un capolavoro di
architettura dei giardini dellultimo periodo veneziano. Lidea
progettuale trova configurazione nella canaletta ellittica, adornata
da un doppio anello di statue "pinacoteca petrosa", in pietra
di Costozza, dei personaggi, comunque legati alla tradizione e alla
storia urbana. I piedistalli sono settantotto con statue, otto sormontati
da obelischi e due ancora vuoti. Marino Piovanello |