Una
delle glorie della storiografia comunale, Albertino Mussato, ci ha lasciato
un quadro fosco e desolato dellintervento: al fine di magnificare
la residenza del signore con una piazza che la fronteggi, si procede allesproprio
e al radicale abbattimento delle case e delle botteghe che occupavano
lo spazio, stravolgendo lassetto fisico della città. Si tratta
di una delle più precoci operazioni di risignificazione in senso
signorile dello spazio urbano, precorritrice degli interventi che, in
epoca rinascimentale, si moltiplicheranno in Italia. Scacciato lo straniero,
i signori Carraresi si stanziano nella sua residenza e apportano significative
modifiche alla piazza: Ubertino dota la torre daccesso alla reggia
di un elemento di pubblica utilità per lintera cittadinanza,
lorologio (1344); Francesco il Vecchio sostituisce le case di legno
che si affacciano sullo spazio con più moderni e decorosi edifici
in muratura (1376).
Coerentemente con la sua nascita funzionale alla celebrazione del signore, lampia area sembra non essere stata invasa dalle strutture del commercio se non in tempi relativamente recenti. È una caratteristica unica: le piazze dei Signori di Verona, Vicenza, Treviso, la stessa piazza San Marco a Venezia, si liberano progressivamente delle funzioni di mercato, tramite un lento processo ancora in fieri in piena età rinascimentale. La piazza padovana è invece riservata fin dallorigine ad accogliere le attività cerimoniali promosse dal principe, contraddistinte da un forte richiamo di folla: dai festeggiamenti per i matrimoni degli illustri membri della casa regnante alladunata delle truppe chiamate a difendere la patria, fino a celebrazioni religiose. Nel 1405 si impone il governo di Venezia, con grandi traumi sulla coscienza civile ma senza sostanziali trasformazioni nellassetto fisico della città: nella reggia è stabilita la sede del capitanio e di svariati uffici amministrativi. È per celebrare lautorità dominante che, a partire dal 1530, viene rimodernato laccesso allantico cortile (oggi piazza Capitaniato) nelle forme di un arco trionfale: il progettista è Giovan Maria Falconetto, che da poco più di un quinquennio edifica in città opere davanguardia, con il loro conclamato riferimento allarchitettura romana. Quando larchitetto intraprende il suo lavoro è da poco conclusa, nelle immediate adiacenze, la loggia del Consiglio, iniziativa edilizia nella quale la Comunità cittadina tenta di ostentare una non scemata energia vitale. |
A differenza delle piazze della Frutta e delle Erbe, quella dei Signori conserva quasi intatte le sue architetture, ma perde nel corso dei secoli loriginaria destinazione duso: da scenario per la celebrazione della signoria (prima Carrarese, poi veneziana) alla fine del Settecento è svilita al ruolo di mercato sussidiario rispetto a quello che circonda il Salone. (continua ®) |