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onsultando
la pianta della città di Bassano, ci si accorge di un fatto anomalo:
essa presenta tre piazze contigue con andamento ovest-est, senza soluzione
di continuità. La prima piazza, la più antica, è
piazzotto Monte Vecchio già sede del Comune, la seconda, più
a est, è piazza Libertà, la più importante delle
tre e la successiva è dedicata a Giuseppe Garibaldi.
Al centro dellattuale piazza Libertà, scorreva il fossato
creato a protezione della seconda cerchia di mura, oltre il quale erano
già sorte varie costruzioni. Quando furono erette le mura della
terza cerchia, denominate viscontee, il fossato non fu più necessario
per cui quel grande slargo che si era venuto a creare venne immediatamente
usato per esporvi le merci durante le fiere e i mercati. A nord cera
la seconda cerchia di mura e di fronte era stata costruita, agli inizi
del XIV secolo, la chiesa dedicata a san Giovanni Battista sorta per volere
di Giacomino Paranzan e Martino De Blasi. Questa venne edificata, come
vuole la tradizione, con orientamento ovest-est e in questo versante (verso
via Marinali) fu collocata la cappella del SS. Sacramento che, naturalmente,
era laltare maggiore; così lentrata principale veniva
a trovarsi nel lato opposto. La piazza veniva quindi ad avere uno dei
suoi lati maggiori (quello sud) occupato dal fianco sinistro della chiesa
con una sola porta e quindi senza abbellimento. Nel 1747, quando fu decisa
la ristrutturazione della chiesa di San Giovanni sotto la direzione dellarchitetto
bassanese Miazzi, anche questo lato fu modificato e la facciata principale
divenne fronte piazza.
Ben presto i commercianti avevano cominciato a inviare richieste al Comune
per erigere tettoie a protezione della loro merce, perché esposta
ai raggi del sole e agli altri agenti atmosferici. Forse allora non si
chiamavano ancora abusi edilizi, ma le prime tettoie di paglia, sorrette
da piccole palafitte in legno, furono fatte in muratura poi, molto discretamente,
sopra queste tettoie si formarono piccole stanze, sino agli attuali edifici
di quattro o cinque piani. Così, lentamente, vennero a formarsi
i portici e i fabbricati che ancora si vedono nel lato nord. Un certo
Gio. Antonio Negri era molto solerte nel chiedere autorizzazioni a costruire,
tanto che il suo nome si trova più volte registrato negli atti
del Comune, sia per lacquisto di piccoli appezzamenti di terreno,
sia per lerezione di parti murarie. Il 13 marzo 1446 gli viene data
licenza di edificare un "poggiolo a cavalcavia fra la sua abitazione,
ad ovest della piazza, ed il macello vicino alla chiesa di San Giovanni"
che verrà abbattuto solamente nel 1924 quando fu costruita una
sede bancaria.
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Il
vasto fabbricato a nord fu sede della famosa calcografia Remondini,
che divenne, intorno alla metà del Settecento, una delle più
importanti case editrici europee. Per dare unidea dellimponenza
di questa azienda bassanese, sono sufficienti pochi dati: in quel fabbricato,
infatti, lavoravano quindici incisori che rendevano attivi trentadue
torchi; una fonderia forniva i caratteri necessari alla stampa dei volumi
e delle immagini sacre e quattro cartiere rendevano lazienda indipendente
per quanto concerne la materia prima necessaria. A quellepoca
Bassano contava circa ottomila abitanti e questa attività dava
lavoro, complessivamente, a mille persone.
(continua
®)
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