|
l
sito in cui sorge lattuale piazza San Marco divenne il centro politico
e religioso della città fin dai primi tempi della storia di Venezia.
Quando infatti i Veneziani, nell810, decisero di trasferire la sede
del ducato da Malamocco a Rialto, vi costruirono il palazzo del governo
in cui avrebbero avuto sede le magistrature cittadine. Nulla resta di
questo edificio, ma si ha motivo di ritenere che, piuttosto che di un
palazzo, si sia trattato di un castello fortificato, forse eretto su un
insediamento più antico. Quando poi, nell828, il corpo dellevangelista
Marco venne portato a Venezia da Alessandria, si ritenne necessaria una
basilica dedicata al nuovo protettore della città, che aveva sostituito
in questa funzione il bizantino San Teodoro.
Il doge Giustiniano Partecipazio (827-829) lasciò disposizioni
nel suo testamento per la costruzione della nuova chiesa e questa iniziò
subito dopo a sorgere, per essere terminata nell832. A poca distanza
dal nuovo edificio sacro già esistevano, forse dal VI secolo, una
chiesa di San Teodoro, probabilmente dove ora si trova il palazzo patriarcale,
e una seconda intitolata a San Geminiano eretta sullarea oggi compresa
tra il campanile e le Procuratie Nuove. Assai diverso doveva essere inoltre
in questi tempi più antichi laspetto fisico di piazza San
Marco, compresa più o meno fra la facciata della basilica e un
canale ora interrato, il Batario, che pare averla divisa a metà.
La laguna sembra poi aver occupato gran parte dellarea in cui oggi
si trova la piazzetta, lambendo il castello ducale, e il terreno lasciato
libero dallacqua era erboso e occupato da viti e frutteti, tanto
da essere indicato con il nome di Brolo (orto). Una lunga muraglia, attestata
già dal IX secolo, cinceva infine la piazza per proteggerla da
possibili attacchi nemici.
Nel corso dei secoli piazza San Marco si trsformò e si abbellì
notevolmente, in parallelo con la continua crescita della potenza veneziana.
Sotto il dogato di Pietro Tribuno (888-912) venne iniziata la costruzione
del campanile, che successivamente andò soggetto a numerosi interventi
edilizi fino ad assumere la forma definitiva allinizio del XVI secolo.
Nel 976, a seguito di una sollevazione popolare contro il doge Pietro
IV Candiano (959-976), il palazzo e la vicina basilica subirono danni
notevoli. Il primo venne restaurato dal successore del Candiano, Pietro
I Orseolo (976-978);fu quindi danneggiato nuovamente da un incendio nel
1106, ma riedificato in modo tale da destare lammirazione dellimperatore
tedesco Enrico V, che vi fu accolto nel 1116. Una nuova ricostruzione
ebbe luogo sotto il doge Sebastiano Ziani (1172-1178) e, dopo altri interventi,
fra il XIV e XV secolo il palazzo assunse laspetto in cui lo si
vede oggi. La chiesa di San Marco venne ugualmente rifatta e riconsacrata
nel 978 ma poi, allo scopo di dare alla città un luogo di culto
che ne esprimesse laccresciuta importanza, intorno al 1063 fu iniziata
unaltra costruzione e la nuova San Marco venne consacrata nel 1094.
Ancora al tempo di Sebastiano Ziani si ebbero altri importanti interventi
edilizi. Venne abbattuto il muro di cinta e, con linterramento del
rio Batario, San Marco si estese fino a comprendere più o meno
il sito attuale; la chiesa di San Geminiano venne demolita e ricostruita
al margine occidentale della piazza e fu edificato un edificio a portici,
che divenne in parte labitazione dei procuratori di San Marco, donde
il nome di procuratie, su cui poi sorsero nel XVI secolo le attuali Procuratie
Vecchie. Sotto Domenico Morosini (1148-1155) il campanile fu alzato fino
a sessanta metri e, al tempo del doge Vitale II Michiel (1155-1172), due
artefici, Niccolò Barattieri e Bartolomeo Malfatti, costruirono
la cella campanaria. Quando fu doge Ranieri Zeno (1253-1268) venne ampliato
lospedale che Pietro Orseolo aveva fatto edificare vicino al campanile
per i pellegrini che andavano in Terrasanta. Nel 1282 il Maggior Consiglio
pensò di costruire accanto al campanile una loggia, o ridotto dei
nobili, che servisse come luogo di convegno per i patrizi; nel 1264 la
piazza fu pavimentata con mattoni e nel 1392 con pietre quadrate. Si ritiene
inoltre che nel 1406 siano state collocate sul selciato le liste a disegno
di marmo bianco, per delimitare i siti del mercato che vi si teneva il
sabato, e che queste abbiano dato il nome di liston al pubblico passeggio.
I traffici e le conquiste di Venezia contribuirono inoltre ad aumentare
la ricchezza della chiesa e lornamento di piazza e piazzetta, con
limportazione di numerose opere darte dallOriente.
|
|

Tra
queste le due grandi colonne di Marco e Todaro (che arrivarono nel XII
secolo), il gruppo in porfido dei Tetrarchi, la colonna del bando e
i due pilastri presi ad Acri nel 1256 come trofeo della vittoria riportata
sui Genovesi. Nel 1205 si aggiunsero poi i quattro famosi cavalli di
rame dorato, venuti da Costantinopoli e posti sulla terrazza della basilica
che sovrasta la piazza dopo essere stati a lungo allArsenale.
Laspetto solenne e lammirazione suscitata da piazza San
Marco risultano chiaramente dalle testimonianze dei contemporanei. Già
nel 1177 tre canonici di San Pietro di Roma la definirono "molto
grande e spaziosa" e Francesco Petrarca ne fu talmente colpito
da chiedersi se al mondo ne esistesse unaltra così. Per
la sua estensione, la piazza fu il luogo preferito per feste, tornei
o cerimonie. Lo stesso Petrarca ricorda il torneo cui assistette nel
1364, quando fu solennemente celebrata la riconquista dellisola
di Candia; nel 1441 si ebbe una grande giostra organizzata per il matrimonio
del figlio del doge Francesco Foscari (1423-1457) e, qualche anno più
tardi, fu ugualmente il luogo prescelto per celebrare la pace con il
duca di Ferrara. A piazza San Marco e negli edifici civili e religiosi
ad essa connessi si svolsero inoltre gli avvenimenti più importanti
della storia del Medioevo veneziano. Nel 1177, quando Federico Barbarossa
decise di fare pace con i Comuni italiani, si riconciliò a Venezia
con il papa Alessandro III incontrandolo a San Marco dinanzi allingresso
principale della chiesa, dove limperatore germanico rese omaggio
al suo antico nemico. E ancora a San Marco, nel 1202, i capi della quarta
crociata e il vecchio doge Enrico Dandolo (1192-1205) si riunirono solennemente
a San Marco e, prima che iniziasse la funzione religiosa, il doge assunse
a sua volta la croce per la spedizione che lo avrebbe condotto a conquistare
Costantinopoli. Nel secolo successivo, in una cornice assai più
fosca per Venezia, Vettor Pisani ottenne qui dal doge Andrea Contarini
(1368-1382) il comando della difesa della città quando i Genovesi,
nel 1379, ne minacciavano la stessa sopravvivenza dopo aver conquistato
Chioggia.
Fine
articolo
|
|