In tutti gli uomini è forte il richiamo di ciò che sta oltre
il proprio orizzonte. La necessità, insita in ognuno di noi, di evadere
dal proprio ambiente per conoscere altri mondi, altri modi di vivere, altre
abitudini, altre genti, è dunque molto forte. Ecco perché Grado
è da sempre meta di moltissime persone che arrivano da ogni dove: qui
ci sono forti e molteplici elementi di richiamo.
Arrivando dalla terraferma, come si giunge a Belvedere e ci si immette sul
lungo tratto di strada che taglia quasi a metà la splendida laguna,
puoi davvero pensare di tutto.
Cosa ci sarà oltre quello stretto nastro d’asfalto?
Un’immersione nella natura con tutti i suoi particolari e intensi profumi contraddistinti sempre da un leggero fondo di salmastro che fa aprire le narici. Sulla sinistra, in fondo ma pur sempre molto vicina, l’isola della Madonna di Barbana; a destra le mote con i casoni.
Davanti il delicato e variopinto profilo di una piccola città con un grande campanile. Un profilo che man mano che ci si avvicina diventa più nitido lasciando intravedere il verde della pineta, dei giardini e dei parchi, i porti, le spiagge e le varie costruzioni: dalle semplici e antiche case del borgo antico di impronta veneta a quelle più moderne, alle pensioni, agli alberghi.
Prima di giungere in paese si passa il ponte girevole che collega la terraferma
a Grado: un’isola con tutte le caratteristiche di quasi tutte le isole rimaste
tanto tempo staccate dal “resto del mondo”. Incastonata in mezzo alla natura,
l’isola di Grado è ricca di testimonianze antiche con le pregevoli
basiliche paleocristiane e il centro storico; con il porto peschereccio e
per la nautica, con le spiagge dorate ricche di benefica sabbia completamente
esposte a sud e degradanti, quindi adatte in particolar modo ai più
piccoli. Quella sabbia d’oro che contribuì, sin dal 1892 quando Grado
venne ufficialmente riconosciuta stazione di cura con decreto firmato dall’Imperatore
Francesco Giuseppe, a trasformare un povero borgo di pescatori in una rinomata
località turistica frequentata inizialmente dalla nobiltà austroungarica
e oggi da turisti provenienti da ogni dove che qui trovano l’ambiente ideale
per vedere, ammirare, studiare, divertirsi, rilassarsi e ricaricarsi.
Le Terme
Grado è una striscia di terra tra mare e laguna, lontana da sbocchi
fluviali, da insediamenti industriali e da grandi centri urbani. La purezza
del clima marino, l’alto tasso iodico, l’elevata salinità dell’acqua,
le qualità portentose della sabbia purissima fecero sì che nel
1873 vi venisse inaugurato il primo stabilimento di cura, scientificamente
provato, che ne certificò le peculiarità terapeutiche.
Oggi l’isola può vantare uno dei pochi centri psammatoterapici conosciuti in tutto il mondo anche per l’ottimale collocazione dei suoi stabilimenti, su un arenile che è il solo dell’Alto Adriatico ad essere totalmente rivolto verso Sud. Dai primi bagni di sole dei nostri bisnonni si è infatti giunti alla vasta e sofisticata gamma di prestazioni curative offerte oggi nei moderni stabilimenti termali, in un susseguirsi di esperienze terapeutiche riconosciute da tutta la comunità scientifica. Vi si praticano sabbiature (o psammatoterapia), cure inalatorie, balneoterapia in vasche, fisioterapia (con un settore particolarmente attrezzato per il trattamento di inestetismi cutanei di varia natura). Sono inoltre indicati dei programmi rigenerativi per il benessere generale e il relax per i diversi problemi causati dal ritmo frenetico della vita moderna.
Le Terme dispongono inoltre di una piscina che utilizza acqua di mare filtrata, sterilizzata e riscaldata a circa 32°. Le due particolarità, acqua di mare e temperatura elevata, rendono l’uso della piscina particolarmente vantaggioso per coloro che amano bagnarsi in ambiente confortevole e salutare. Nella piscina è possibile nuotare e usufruire di vari getti di idromassaggio subacqueo. Annesse alla piscina vi sono la sauna, il bagno turco, la vasca a idromassaggio per più persone e una particolare vasca ove si combinano gli effetti dell’idromassaggio tradizionale e di quello orientale, con i getti orientati sui meridiani del corpo.