Rive d'Arcano

 
UNA SENTINELLA TRA LE COLLINE
 
 
Il Forte militare di Col Roncone
costruito un tempo a difesa della pianura friulana.
 
     
 
dagiato nella prima cerchia delle colline moreniche, il Forte di Col Roncone, in Comune di Rive d’Arcano, è parte della linea difensiva del Medio Tagliamento, costruita negli anni 1808-1813 a seguito della stesura, da parte del Comitato di Artiglieria e Genio, di un piano generale per la difesa del territorio che spostava l’attenzione dal fronte occidentale a quello contro l’Impero Austro-Ungarico.
La Fortezza del Medio Tagliamento doveva difendere i ponti sul Tagliamento, il corso del fiume Torre e il suo sbocco nella pianura friulana
L’opera rispecchia gli schemi enunciati dalla “scuola dei forti corazzati ridotti a difesa indipendente”.
Il Forte consisteva essenzialmente in un banco in calcestruzzo armato con putrelle, a due piani, a pianta rettangolare, circondato da fossato, non emergente dal terreno circostante, dal quale affioravano quattro bocche da fuoco, installati in pozzi a pianta circolare, ricavati nel banco cementizio e protetti da cupola metallica, cui si accedeva tramite rampe di scale. Negli intervalli tra i pozzi si trovavano le “riservette” per il munizionamento, distribuite da un ampio corridoio di servizio voltato. Le munizioni venivano portate al piano delle “riservette” tramite tre elevatori. Tubi portavoce garantivano la trasmissione dei comandi.
Una scala interna a due rampe, oggi demolita, permetteva il collegamento con il piano inferiore della batteria dove si trovavano gli ambienti di ricovero e di servizio. In fondo al corridoio di distribuzione una scala scendeva alle feritoie aperte a controllo del fossato.
L’energia elettrica per l’illuminazione e per i motori delle installazioni era fornita da un generatore, posto nell’ultimo locale a nord del piano terra, veniva quindi immagazzinata in una serie di accumulatori e distribuita tramite conduttori, posti a vista sulle volte e sulle pareti dei locali.
Il locale adiacente ospitava la centrale di ventilazione da cui si snodavano sotto pavimento le canalizzazioni che permettevano di immettere aria fresca in tutti gli ambienti. Il fabbisogno idrico era garantito da una cisterna posta sotto il piano di calpestio del locale centrale al piano terra, accessibile tramite pozzetti dotati di scalette in ferro e azionata da pompe.
Al Forte si accedeva dal fronte di gola tramite un ponte girevole che attraversava il fossato.
 

Il Col Roncone visto da est

Il degrado del Forte di Col Roncone ha avuto inizio ancora prima della Grande Guerra, al termine della costruzione, quando l’esigenza di potenziare l’artiglieria sul fronte ha comportato la rimozione dei cannoni e delle parti in ferro, riutilizzabili per la costruzione di nuovi armamenti. L’abbandono degli anni successivi ha favorito le razzie per lo spoglio degli elementi metallici nonché dei materiali lapidei rimasti. Corridoio del piano intermedio di servizio alle postazioni armateLe strutture murarie hanno subito locali danneggiamenti durante la rimozione dell’artiglieria e sono state soggette successivamente a un lento degrado dovuto ai vandalismi e alle infiltrazioni d’acqua. La crescita di vegetazione infestante all’interno del Forte e nei fossati ha impedito la lettura del manufatto e la vista che dal sito doveva un tempo spaziare dalle colline di Fagagna, Arcano e S.Daniele, fino al Tagliamento, per garantire la difesa.
L’Amministrazione Comunale di Rive d’Arcano, acquisito il bene dal Demanio Militare, ha avviato il processo di valorizzazione del Forte e dell’area annessa, con la predisposizione di un progetto integrato di recupero articolato da attuarsi in successione negli anni.