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sulla riva sinistra del corso del medio Tagliamento, San Odorico è
al presente un piccolo paese nel territorio del Comune di Flaibano.
Le case sorgono con asse Nord-Sud, lungo la statale che lo attraversa
attorno allantica pieve sorta in vicinanza del guado del fiume.
Per questa sua posizione strategica e delicata, guado facile da passare
e strada che da Concordia raggiungeva a Gemona la via Julia Augusta,
il paese, sin da tempi molto antichi, fu luogo di transito e sosta;
lo conferma la presenza di una tomba a tumulo che si erge dal piano
campagna nelle immediate vicinanze di esso.
Tarcisio Venuti nella sua monografia S. Odorico al Tagliamento, riporta
due documenti datati 1085, che concedono, da parte dellImperatore
Enrico III al Patriarcato di Salisburgo, la villa e la chiesa di San
Odorico, investendo a canonico Federico, figlio di Eppo, secondo la
legge longobarda e bavara, in modo che egli ed i suoi successori possano
goderne tutti i privilegi.
Pio Paschini nella sua Storia del Friuli fa notare che i possedimenti
di famiglie tedesche in Friuli erano molti e questo spiega come delle
parti di territorio possedute da esse vennero donate al Patriarcato
di Salisburgo, da tempo antagonista del Patriarca di Aquileia. Infatti
nel 1149 Salisburgo ricorre allImperatore Corrado III perché
il Patriarca Pellegrino II si era appropriato della chiesa di San Odorico,
presso il Tagliamento. Contemporaneamente, vi erano continui contrasti
tra Aquileia e la Marca Trevisana, che oltre a portare danni materiali
creavano confusione sociale e morale nelle popolazioni.
Il Papa Urbano III garantendo soddisfazione alle richieste trevisane
ottenne un breve periodo di pace, interrotto da nuove mire espansionistiche.
Nel 1193 a Mantova si tenne un giudizio arbitrale che riconosceva al
preposto di San Odorico un risarcimento di 1100 marche dargento
per i danni subiti. LImperatore Federico II aveva confermato al
Patriarca Volchero i beni della chiesa aquileiese e li riconfermò
al Patriarca Bertoldo che fu autorizzato dal Papa ad usare anche larma
della scomunica contro chiunque osasse imporre esazioni alle chiese,
ecclesiastici e loro genti nel territorio del Patriarcato. Forte di
ciò ottenne fedeltà da molte famiglie feudatarie ed in
compenso esentò da multe e da altre gabelle i paesi a lui fedeli,
tra i quali San Odorico.
Il paese si presentava con chiesa, annessa torre, gruppo di case addossate
a difesa e formanti la così detta cortina (dal latino
curtis ossia gruppo di abitazioni unite a difesa che si appoggiano ad
un luogo forte o castello). La chiesa, già antica e modificata
in tempi successivi, possedeva unaula chiusa ad est da unabside
ed a ovest da un frontone con porta dingresso ed oculo sovrastante.
Di stile romanico, tuttora visibile, porta sul frontone laffresco
di San Cristoforo con sulle spalle il Bambino Gesù. Allinizio
i suoi prepositi furono di origine germanica, godevano della fiducia
del Patriarca ed a volte lo accompagnavano nei viaggi, venivano chiamati
a testimoni di atti importanti e gli erano affidati incarichi di fiducia.
La chiesa era circondata da una cinta muraria della quale resta qualche
traccia: il sacerdote Francesco Blasich, raccoglitore di notizie storiche
locali, riporta nei suoi appunti che più volte fu assalita e
rovinata, il Manzano negli Annali riporta una delibera del Comune di
Udine che prende provvedimenti contro i Signori di Spilimbergo ed i
loro alleati che hanno conquistato la cortina di San Odorico.
Nei secoli X e XI vi fu lespansione dei Benedettini in Friuli
che costruirono nuove chiese o modificarono le preesistenti in stile
romanico. Ad essi venne affidata la custodia del guado sul Tagliamento.
I monaci si fermarono per quasi un secolo e vennero sostituiti da canonici,
essendo la chiesa abbaziale di San Odorico divenuta prepositura che
godeva del diritto di seggio nel Parlamento Friulano.
Il Patriarca Bertoldo che aveva dimostrato particolare attenzione per
la città di Udine, nel 1245, mentre si trovava a Lione per un
concilio indetto dal Papa Innocenzo IV, perorò la richiesta del
preposito e capitolo di San Odorico di potersi trasferire in luogo più
sicuro. Il Papa acconsentì ed il Patriarca concesse il diritto
di abitanza, entro le mura del castello di Udine, ai canonici di San
Odorico.
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Secondo
alcuni autori, per rendere più degna laccoglienza, il Patriarca
diede inizio alla costruzione di una chiesa, prossima alla cinta muraria
del castello, intitolata a San Odorico di Udine. Altri autori sostengono
che, tra il 1235 ed il 1237, il Patriarca diede ordine di ampliare una
pieve preesistente presso le mura, in osservanza anche di quanto stabilito
dallImperatore Federico II, che frati o predicatori non dovevano
possedere beni immobili entro le mura del castello di Udine.
Successivamente il Patriarca, mettendo ordine nel campo spirituale della
città, abolì la prepositura di San Odorico, costituendo
dei canonicati ed ordinando la presenza di un vicario nella pieve periferica.
Il Patriarca Gregorio di Montelongo nel 1263 vietò uffici religiosi
nella vecchia pieve di Santa Maria di Castello ed ordinò che
tutti gli uffici si svolgessero nella nuova chiesa, sorta fuori le mura.
Così San Odorico di Udine diede origine
allattuale Duomo.
La vecchia sede sul Tagliamento non venne abbandonata: ebbe sempre un
vicario e poi un parroco.
San Odorico al Tagliamento con Flaibano, venne riconosciuto, anche dopo
lannessione veneziana del Friuli del 1420, possedimento del Capitolo
di Udine. Questo possesso perdurò fino al 1751 quando Papa Benedetto
XIV ordinò la definitiva caduta del Patriarcato aquileiese autorizzando
lalienazione dei suoi beni e dividendo tra Udine e Gorizia la
cura spirituale con la creazione di due Arcivescovadi.
Nel 1797, con la prima campagna, Napoleone spazzò via i rimasugli
di un antico sistema feudale e San Odorico al Tagliamento seguì
la sorte di tutti i piccoli paesi dedicandosi allagricoltura,
memore sempre, però, della sua preziosa storia.
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