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I
PIRONA |
Giulio
Andrea Pirona, nipote di Jacopo,
con straordinario spirito moderno seppe unire la cultura umanistica a quella scientifica. |
l
nome Pirona è indubbiamente legato a uno strumento ancora fondamentale
per lo studio del friulano, il primo, il classico Vocabolario Friulano.
È fuori discussione che non vi è vero friulano che non
conosca questopera, una sorta di monumento alla sua
lingua, di incredibile forza e resistenza nel tempo, che dopo oltre
130 anni di vita ancora si ristampa, si studia, si consulta appassionatamente,
sorprendendo sempre per la sua ancora intatta e fresca vitalità. . |
Forse,
quello dominante fu medico (si laureò a Padova nel 1846 ed esercitò
per molti anni, sia pure saltuariamente, la propria originaria professione),
docente di scienze naturali nel Ginnasio di Udine, quando lAustria
chiuse dopo i moti del 1848 le Università del Lombardo-Veneto,
ma anche botanico (pubblicò una pietra miliare per lo studio del
territorio friulano che è il Florae Forojuliensis Syllabus), geologo,
paleontologo e zoologo, dando dimostrazione, con i suoi numerosi saggi
pubblicati, di percorrere con grande originalità di ricerca discipline
che oggi sarebbero trattate da schiere di studiosi diversi.
Ma la sua personalità non sarebbe completa se non si accennasse ad un altro aspetto importante della sua figura, legato in questo caso alla sua dimensione pubblica, alla sua attività nelle istituzioni culturali udinesi. Forse pochi sanno che Giulio Andrea Pirona fu uno dei padri e senza dubbio uno dei più consapevoli, della Biblioteca Civica e dei Musei udinesi, che contribuì non solo a istituire (latto di nascita ufficiale è il 1866, proprio nellattuale sede della Biblioteca Civica di palazzo Bartolini), ma a impostare e organizzare nel tempo, fino alla sua morte, sopraggiunta imprevista nel dicembre 1895. Fu un progetto culturale di indubbia portata, che volle vedere unita la cultura umanistica a quella scientifica, la biblioteca e i musei, attraverso una sorta di centro culturale sviluppato modernamente attraverso itinerari e percorsi didattici, che passando di sala in sala, di sezione in sezione, desse al suo visitatore una completa visione di tutto un mondo, il tanto amato Friuli, per la prima volta spiegato, studiato e analizzato a beneficio di un pubblico che non fosse di soli addetti ai lavori, ma composto da visitatori semplicemente desiderosi di apprendere e magari, dirà il Pirona stesso, pronti anche a divertirsi nello sforzo di conoscere la propria terra. Una personalità intellettualmente molto complessa, colta, uno scienziato a tutto campo, ma al tempo stesso figura dinamica, ben diversa dallo stereotipo dellintellettuale sedentario che ritrova nel proprio piccolo studiolo tutti gli elementi che gli servono per interpretare il mondo. Giulio Andrea Pirona, per quanto amasse il suo paese natale, Dignano, al quale ritornò spessissimo, fu vero cittadino del mondo, pur nei limiti che la sua epoca gli impose. Anche la sua ricca biblioteca, che lasciò al Comune di Udine per arricchire la Joppi, ne è ancora oggi una preziosa testimonianza. Quellalba del 28 dicembre 1895 lo sorprese proprio mentre si dirigeva a piedi alla stazione ferroviaria di Udine per prendere il treno per Venezia, dove lo attendeva una riunione dellIstituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, di cui fu sempre partecipe e attivo collaboratore. Quel giorno, per quellultimo suo viaggio, Venezia non lo potè accogliere. Tutti, quel giorno, sentirono di essere diventati orfani di un friulano illustre. |