Page 7 - Il Veneto a Cipro
P. 7
VENEZIA E CIPRO
ciare a Nicosia, Limassol e Famagosta, l’assunzione nel loro feudo cipriota le miniere di rame e le saline, Famagosta, fortificazione
di autorit̀ giuridica da parte del bailo veneziano nei intensiicando la produzione vitivinicola, di cotone, di diamante.
confronti dei suoi connazionali. I veneziani si impe- canna da zucchero e di altri beni agricoli, sfruttando le
gnavano a fornire armi al re e a combattere in difesa acque del iume Kourris – uno dei pochi corsi d’acqua
del regno. I gì cospicui privilegi concessi ai veneziani non stagionali dell’isola – e la manodopera di decine di
vennero poi confermati e ampliati ogni volta che un servi. Le fortune della famiglia si legarono a tal punto
nuovo re assumeva il potere.allo sfruttamento di queste propriet̀ che Fantin Cor-
Il XIV secolo fu ugualmente prospero per i trafici ner, nipote di Federico, volle aggiungere al proprio co-
tra Cipro e Venezia. Come gì accennato, dopo la per- gnome patrizio il toponimo Piscopia. Membro di questa
stessa famiglia fu Elena Lucrezia, la prima donna lau-
dita dei territori crociati in Terrasanta, i veneziani
avevano concentrato sull’isola tutto il commercio con reata al mondo.
l’Oriente musulmano. Il regno insulare divenne base L’appoggio economico dei veneziani al regno dei Lu-
indispensabile e uno dei principali fornitori di zucche- signan fu veramente signiicativo: basti pensare che il
ro, sale e cotone. In cerca di inanziamenti e appoggi riscatto per la liberazione del re Giano (1398-1432) –
diplomatici per l’organizzazione di una crociata con- fatto prigioniero dai mamelucchi nel corso della loro
tro i mamelucchi, il re Pietro I Lusignan (1359-1369) incursione sull’isola nel 1426 – fu pagato dai veneziani.
si rec̀ a Venezia dove, nel 1363, fu ospite di Federico Il re Giovanni II (1432-1458) si era invece indebita-
Cornaro del ramo di San Luca, da cui ricevette 60.000 to con Marco Cornaro, del ramo di San Cassian, che
ducati, che insieme ai successivi prestiti concessi dalla a met̀ Quattrocento divenne una personalit̀ molto
famiglia furono il vero veicolo con cui i Cornaro si lega- potente all’interno del regno cipriota. La sua inluen-
rono inestricabilmente all’isola, preparando la strada za politica ed economica a Cipro gener̀ fra i genovesi
dell’isola la convinzione che egli stesse progettando
per l’ascesa dell’inluenza politica dei veneziani nel re-
gno. Il re concesse a Federico, il feudo perpetuo, estese l’annessione di Cipro alla Repubblica lagunare. Suo
propriet̀ terriere in localit̀ Episcop̀, sul promontorio fratello Andrea, riusc̀ a convincere il re Giacomo II
meridionale di Cipro, oltre al titolo di cavaliere dell’Or- (1464-1473) a sposare la propria nipote e iglia di Mar-
dine della Spada, le cui insegne si vedono ancora sul co, Caterina. Entrambi i fratelli Cornaro erano consa-
suo palazzo sul Canal Grande (ora chiamato Loredan pevoli delle opportunit̀ politiche offerte alla propria
e ospitante ufici comunali). I Cornaro misero a fruttopatria con questo matrimonio, ma verosimilmente era-
5
IL veneto a cIpro