La "splendissima" città

 

AQUILEIA ROMANA

Fondata nel 181 a.C. in un luogo frequentato fin dall’Età del ferro, 
divenne rapidamente il principale nodo stradale, 
emporio mercantile e centro monumentale del Nord-est italiano.

 
         
 

quileia è oggi un ridente centro rurale della bassa friulana che supera appena i tremila abitanti; situata a poca distanza dal mare e dalla stazione balneare di Grado, offre al visitatore un paesaggio costellato dalle innumerevoli vestigia di un grandioso passato. «Aquileia, poi, che è la più vicina al recesso dell’Adriatico, è fondazione dei romani, fortificata contro i barbari dell’interno. Si raggiunge con le navi la città risalendo il corso del Natiso per circa 60 stadi [n.d.A.: circa 10 km]. Essa serve da emporio a quei popoli illirici che abitano lungo l’Istro (il Danubio): costoro vengono a prendere i prodotti provenienti dal mare, il vino che mettono in botti di legno caricandole su carri e infine l’olio, mentre la gente della zona viene ad acquistare schiavi, bestiami e pelli.» 
    In questo modo Strabone, autore di una Geografia composta tra la fine dell’età augustea e quella tiberiana, descrive la caratteristiche di Aquileia (V, 1, 8), colonia di diritto latino fondata nel 181 a.C. dai consoli P. Scipione Nasica, C. Flaminio e L. Manlio Acidino per ordine del Senato, allo scopo di osteggiare le pressioni dei gallo-carni e di costituire una base per le future operazioni militari indirizzate in primis al controllo dell’Adriatico e delle tribù illiriche e istriane. 
    Il contingente iniziale di tremila coloni, tra fanti, centurioni e cavalieri, fu rimpinguato nel 169 a.C. da altri millecinquecento uomini con le loro famiglie: si ipotizza che la popolazione potesse raggiungere così un totale di circa ventimila residenti, destinati a decuplicarsi nel periodo di massima espansione della città. 

 

Ad essi dobbiamo aggiungere poi tutte le persone in transito, principalmente mercanti provenienti, oltre che dai paesi transalpini, da ogni parte del Mediteranneo, dall’Asia Minore alla Siria, dalla Spagna alla Tunisia e all’Arabia; non dimentichiamo poi gli schiavi e soprattutto i militari, che talora soggiornavano nella metropoli nel corso delle loro campagne militari, prima di muovere alla volta della Pannonia, della Germania, della Dalmazia o dell’Elvezia e della Dacia. 
    Aquileia divenne così base operativa e importante presidio per tutto l’arco alpino nord-orientale; nella città di frontiera si fermarono numerosi consoli, proconsoli e imperatori: Cesare vi svernò ripetutamente con le sue legioni tra il 59 e il 50 a.C. e nel corso della guerra civile con Pompeo, mentre Augusto fu spesso nella colonia insieme alla moglie Livia; pare che la donna apprezzasse particolarmente il vino Pucino, cui soleva attribuire il dono della longevità. 

 

    Incerta è l’interpretazione di un bassorilievo della colonna traiana dove sarebbero raffigurati il foro di Aquileia e il suo porto con lo sbarco dell’imperatore proveniente da Ancona; a Traiano in ogni caso sono attribuiti alcuni lavori pubblici nella città (105 d.C.). 
    Marco Aurelio e Lucio Vero la trasformarono in quartier generale all’epoca dell’incursione dei quadi e marcomanni, nel 167 d.C. 
     Erodiano ci descrive, prodigo di dettagli, l’assedio a opera di Massimino il Trace nel 238 d.C.; per contrastarlo gli aquileiesi resero inservibile il ponte sull’Isonzo, costringendo gli assalitori a servirsi di botti come zattere (4, 1-3). Ancora sulla scena politica negli scontri della prima metà del iv secolo, la città fu meta di transito per gli imperatori tra Oriente e Occidente e sede di un concilio voluto da Ambrogio di Milano nel 381. Nel 401 Alarico re dei visigoti la assediò e la conquistò; nel 452, dopo tre anni di assedio, Attila la occupò. 

(continua )

 
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  La lupa capitolina nei pressi del campanile di Poppone The Capitoline she-wolf near Poppone’s bell tower Die römische Wölfin neben dem Glockenturm   von Poppone veduta   di una parte del foro   riportato alla luce nel 1934 view of part of the forum excavated in 1934 Teilansicht   des Forums, das 1934   ans Licht gebracht wurde