Portobuffolè
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GAIA
DA CAMINO
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Nel
fascino dellantico borgo, sembra che il tempo si sia fermato. Sfilano
intorno a Gaia i nobili, in sontuosi costumi, poi si siedono attorno al
succulento banchetto. Tra di loro anche il fortunato sposo.
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Situata
proprio sul confine veneto-friulano, disegnata dal corso del Livenza,
Portobuffolè è una piccola città medievale, le cui
origini vanno ricercate prima dellAnno Mille, quando era conosciuta
come Septimum de Liquentia. Nel
902 limperatore Berengario, per organizzare un sempre più
efficiente traffico fluviale dalla laguna veneta alla Germania, ordinò
la difesa del porto di Settimo e nel 906, cedendo alle preghiere della
moglie Bersiglia, donò al vescovo di Ceneda il magnifico castello
con il suo porto. Il castello, del quale tuttoggi esiste viva testimonianza,
era costituito da sette torri unite con delle alte mura che lo cerchiavano
e, a completamento della sua fortificazione, tutto attorno esisteva una
grande e larga fossa formata dalle acque del Livenza. I Vescovi di Ceneda
tennero la donazione fino allepoca di Tolberto da Camino, marito
di Gaia, che ne divenne signore nel 1307. Il visitatore che entra in città
ha subito la sensazione di essere riportato indietro nel tempo. Le piazzette,
il Portego, il Fontego, il Monte di Pietà, il Duomo (ex sinagoga
ebraica), limponente torre e il Torresin, sono testimonianze tuttora
vive di un centro ricco di storia e di tradizioni. In uno splendido palazzo,
ancor oggi esistente, visse qui nel XIII secolo, con la sua corte di gentiluomini
e letterati, Gaia Da Camino, unelegante e illuminata nobildonna
ricordata anche da Dante Alighieri tra i versi del XIV canto del Purgatorio.
Prendendo spunto da questo personaggio è nato nel 1991 il Gruppo
Gaia Da Camino, costituito da alcuni amici di Portobuffolè e Mansuè
con lo scopo di studiare la storia locale e divulgarla attraverso una
ricostruzione storica e immaginaria della città, dando vita nello
stesso tempo, a suggestivi momenti di aggregazione e di creatività.
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Per
questo ogni anno, nel primo fine settimana di giugno, il Gruppo Gaia Da
Camino organizza Portobuffolè XIII Secolo, una pittoresca
festa in costume depoca con oltre quattrocento figuranti durante
la quale tutto il paese veste con i vecchi panni e spariscono i segni
dellattualità (segnali stradali, luce elettrica) e tutta
Portobuffolè vive in una magica atmosfera. Il sabato sera è
preludio alla festa: attorno al personaggio di Gaia si muovono varie figure
di nobili e popolani, attorniate da musici, giullari e cavalieri. La città
viene animata da numerose scene di vita quotidiana che ricostruiscono
la quotidianità dellepoca medievale. Al succulento banchetto
medievale, allestito in una delle piazze, si possono gustare i cibi preparati
rigorosamente con ricette dellepoca e riassaporare i delicati e
antichi aromi.
I festeggiamenti continuano poi la domenica con lesibizione di sbandieratori, tamburini, spadaccini per culminare con il torneo a cavallo, ultimo atto della festa che incorona il fortunato vincitore della mano della bella Gaia. Luogo migliore per una rievocazione non poteva essere che la piccola città medievale di Portobuffolè, con il suo fascino discreto e felice come laspetto delle sue antiche case e chiese, delle accoglienti piazze e delle anguste stradine; un insieme di storia, tradizione e umanità che infonde tuttintorno il piacere di vivere. |