Arquà
Polesine
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MAGGIO
ARQUATESE
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Una
grande folla gremisce ogni spazio; vivace è la competizione e la
manifestazione diventa festa del popolo che partecipa unito e si esibisce
in piazza.
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rquà
Polesine è un piccolo borgo del Polesine situato circa 10 km più
a sud del Capoluogo. La storia di Arquà comincia già in
epoca romana; infatti secondo uniscrizione del 308 d.C. e alcuni
reperti archeologici
rinvenuti in zona, iltoponimo Arquà deriva dal latino Arquata,
vocabolo usato per indicare la piegatura della strada che correva lungo
largine di un antico fiume. Per la sua posizione strategica durante
il medioevo venne eretto un castello ad opera della famiglia degli Adelardi
(1149) per difendersi dagli Estensi che già dominavano buona parte
del Polesine. Dopo una lunga dominazione da parte di questi ultimi (dal
1186 al 1484 ca.), il territorio, insieme alla maggior parte del Polesine,
passò nelle mani della Serenissima che vi rimase fino allOttocento.
Attualmente il castello, dopo le varie modifiche nel corso dei secoli,
si presenta composto da un corpo centrale le cui stanze sono affrescate
con scene mitologiche, da una torre merlata e da un cortile interno abbellito
da archi secenteschi. Proprio la bellezza e la suggestione del luogo rendono
il castello di Arquà una presenza viva e stimolante, tanto che
dal 1962 si pensò di utilizzare concretamente questo luogo facendolo
diventare il fulcro della festa paesana del Maggio Arquatese.
Il salto di qualità si ebbe poi nel 1986 con linvenzione
del Cantar Maggio, rievocazione immaginaria a carattere storico-popolaresco
nata nella scuola media di Arquà e diventata ben presto patrimonio
di tutta la collettività. Essa coinvolge la cittadinanza, dai piccoli
agli adulti, nel corteo storico dei figuranti, nei giochi, nei momenti
di vita depoca e nel palio finale della corsa coi ochi.
Per questa manifestazione il paese è diviso in quattro contrade:
i Lanaroi, in rappresentanza del centro urbano; i Redinari, comprendenti
i residenti della zona di San Marco fino allargine del Canalbianco;
gli Scoari, che rappresentano gli abitanti di Granze e Capobosco; gli
Zestari che si battono per Cornè.
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In questo modo, le borgate storiche di Arquà non sono più
delle semplici indicazioni topografiche ma diventano soggetti attivi portatori
di valori che purtroppo vengono ultimamente sempre più trascurati.
Per contendersi il Palio i rappresentanti delle contrade accorrono in
piazza in abito depoca dove danno esibizione della propria abilità,
sfidandosi in una serie di giochi ispirati alle tradizioni popolari. Si
svolgono infatti la corsa con le botti, il lancio del cerchio, il tiro
alla fune, la corsa con i sacchi, il taglio della legna, il salto della
corda doppia
La classifica delle contrade dopo questi giochi definisce le posizioni di partenza dei conduttori degli ochi; si dà vita ad una gara in cui a volte labilità delluomo soccombe alla vena dellanimale, che il più delle volte forse intimorito dallincitamento assordante degli spettatori, si accuccia e non intende più muoversi. Alla fine dei due giri di pista esplode la gioia dei contradaioli vincitori che, dopo essersi fatti consegnare il drappo del Palio, si accompagnano al corteo dei nobili, del clero e degli spettatori fino allinterno del parco del castello, dove in allegra compagnia si danno fondo a tutte le cibarie portate da casa e con bevute e canti di ogni genere si tirano le ore piccole.Proprio in questo contesto storico ma allo stesso tempo di festa, si inserisce il Gruppo Musici e Sbandieratori Arquatesi.Nato nel 1989 è attualmente uno dei gruppi di maggior richiamo che si esibiscono dentro e fuori i confini della provincia, suscitando sempre il convinto consenso del pubblico. Il loro sfilare festoso lungo le vie è sempre accolto da applausi entusiasti; il ritmo cadenzato dei tamburi e gli squilli delle chiarine annunciano il loro arrivo e poi sono gli sventolii e i voli delle bandiere a catturare lattenzione di grandi e piccoli spettatori. La storicità del Gruppo Musici e Sbandieratori Arquatesi è testimoniata dalla particolarità dei loro vestiti e dello stemma, per la creazione dei quali è stata svolta unapprofondita ricerca ed analisi del vestiario medioevale e rinascimentale. Come ambientazione storica infatti il Gruppo si colloca allinterno del periodo che va dal 1200 al 1300. Grazie a queste caratteristiche, unite alla spettacolarità degli esercizi, il gruppo è riuscito a farsi apprezzare anche allestero partecipando a numerosi appuntamenti internazionali. |