Montagnana
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CAVALIERI
IN GARA
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Sospesa
tra mito e tradizione, questa manifestazione rievoca le vicende del crudele
tiranno Ezzelino, le sfide tra cavalieri e le antiche usanze medievali.
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al
1977, a Montagnana si corre il Palio dei Dieci Comuni: celebrazione festosa
e marziale sospesa tra storia e leggenda che vede a confronto, sul verde
vallo davanti alla Rocca di Francesco il Vecchio da Carrara, i cavalieri
rappresentanti le Comunità della Scodosia in una concitata gara
di corsa per la conquista del Palio. La
Scodosia era unantica circoscrizione territoriale dotata un tempo
di organica fisionomia e Montagnana, definita dal Berenson «una
delle vere glorie dItalia», con i suoi antichi castelli e
la spettacolare cerchia turrita, costituisce un esempio di architettura
militare medioevale che ha pochi eguali in Europa. Il Palio di Montagnana
è un Palio autentico perché consacrato da specifiche norme
negli Statuti cittadini sin dal 1366, norme che a loro volta confermavano
probabilmente unusanza consolidata già dal tempo della liberazione
del padovano dalla tirannide di Ezzelino III da Romano (1259). Unaltra
occasione per dar luogo a festeggiamenti si verificò ancora nel
1337, quando Montagnana, la quale dopo il dominio dei Marchesi dEste
era entrata a far parte dello Stato Padovano, riuscì a liberarsi
dal potere degli Scaligeri. La lunga tradizione del Palio di Montagnana,
a causa di complesse vicissitudini storiche, si affievolì nei secoli
successivi fino ad interrompersi. Solo nel 1952 alcuni volonterosi riuscirono
a riportare in vita, sia pure per una sola volta, la gloriosa competizione.
Nel
1977 fu fondato un nuovo Comitato Palio, formato da cittadini di tutto
il Montagnanese, che da quella data, ininterrottamente, organizza nellultima
settimana di agosto una serie di manifestazioni preparatorie, la giornata
della sfilata storica e della corsa dei cavalli fissata per la prima domenica
di settembre. La domenica precedente avviene, al lume delle torce, la
cerimonia del Giuramento, durante la quale vengono annunciati i nomi dei
fantini, sorteggiati gli abbinamenti delle corse e gli schieramenti alla
partenza. Vengono esibiti al pubblico il Gonfalone, opera di valente pittore,
e il Palio, drappo dipinto da un artista scelto fra i più affermati.
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Sono i premi destinati al vincitore della corsa dei Gonfaloni e a quello della corsa dei cavalli. Nella settimana si succedono le gare degli arcieri, la sfida al tiro della fune e la tenzone dei musici e degli sbandieratori. È da ricordare che la compagine dei musici e degli sbandieratori del Palio di Montagnana è fra le più premiate dItalia. La prima domenica di settembre è il gran giorno: sfila per le vie cittadine il corteo storico aperto dal transito di Ezzelino in fuga con i suoi cavalieri, incalzato dalle schiere dei Signori da Carrara, preceduti e seguiti da scorte armate a cavallo, da fiere coppie di nobili, da armigeri corruschi, da teorie di monaci, da ecclesiastici, da variopinti gruppi caratteristici e da popolani esultanti. La suggestione fiabesca della manifestazione attira ogni anno una folla numerosissima. Tutti poi affluiscono nel vallo dove le sfide finali si concludono con la Gara dei Gonfaloni e la Corsa dei Cavalli. Nella notte la sgargiante liturgia si chiude con una fantasmagorica fiaccolata in costume e con lincendio della Rocca, che, in uno scenario rosseggiante di fuoco, ricorda la notte di fiamme del marzo 1242 quando Ezzelino III riuscì ad occupare la fortezza. Si pone come ideale premessa alla vittoria liberatrice che sarà celebrata nel Palio dellanno che verrà. |