Nel
corso dei secoli, numerose furono le occasioni per Vicenza di veder gremita
la sua piazza maggiore per gli avvenimenti e le manifestazioni più
disparati, particolarmente quando si trattava di festeggiare qualche ricorrenza
storica o qualche visitatore illustre, di assistere a qualche torneamento
equestre, oppure a parate, concerti, cerimonie.
Il popolo gremiva indifferentemente la piazza dei Signori per assistere al "lavoro" della ghigliottina in epoca napoleonica o al trascinamento della Rua, la fiabesca torre lignea vicentina, durato ben cinque secoli e diventata il simbolo stesso di Vicenza. Carlo Patino, un colto medico parigino, nel suo libro Le pompose feste di Vicenza fatte nel mese di giugno del 1680, descrive ampiamente le feste dei nobili vicentini: il "Torneo degli Argonauti"; la "Rappresentazione di Medea" e la "Conquista del Vello dOro" in piazza maggiore, oltre alle altre manifestazioni di carattere "popolare". Domenica 16 avviene la prova generale del carosello in piazza Maggiore, dove "se nerano levati a posta li mattoni del pavimento, acciocché li cavalli potessero più comodamente correre sopra larena", mentre tutto intorno sono stati eretti "dalle quattro sue parti deguali palchi, in forma dAnfiteatro quadrato, non meno commodo a spettatori per vedere tutto, che per essere veduti". |
Martedì
18 è la volta della "festa dei nobili", con carosello
equestre di sapore mitologico, "nei quali li Cavalieri Vicentini
sacquistarono una gloria alla quale ne anco aspirarono gli Eroi
più galanti dellantichità". Fine articolo |