Vestigia
medioevali |
LUOGHI
DI CULTO |
Un
salto nel passato, fino alle radici longobarde, per riscoprire l’origine e la fortuna dei monasteri in terra veneta e friulana. |
Il Friuli è una terra di storiche e sontuose abbazie, le cui
radici affondano nell’alto Medioevo. Come nel resto d’Europa,
i monasteri benedettini ebbero un ruolo di primaria importanza nell’elaborazione
e nella trasmissione della cultura, anche figurativa, costituendo veri
e propri centri di potere religioso, economico e amministrativo. L’abbazia
di Santa Maria di Sesto al Reghena, in particolare, fin dalle origini,
in età longobarda, ha diffuso incessantemente potere, spiritualità,
fascino, modelli di espressione pittorica, rimanendo vitale per tutto
il Medioevo. Il visitatore, dopo aver passato una prima torre e attraversato
il quieto e ben conservato borgo medioevale, vi accede attraverso un
torrione del X secolo. Rinforzato dall'abate Giovanni Grimani nel 1541
e già munito di ponte levatoio, sulla cui parete campeggia il
leone marciano, simbolo di Venezia. Di grande impatto storico-religioso
è anche l’abbazia di Summaga, sec. XII, che dipendeva dalla
diocesi di Concordia. Del complesso, scomparso il monastero, sopravvive
oggi solo la pianta longitudinale, a tre navate concluse da tre absidi.
Di grande importanza sono gli affreschi del sacello e quelli dell'abside
centrale che indicano due momenti artistici della pittura romanica in
Friuli. Altre importanti abbazie quali quella di San Gallo di Moggio,
consacrata nel 1119, e di San Pietro di Rosazzo, XI sec. Di grande fascino
ed estremamente suggestiva è dotata di svariate sale per il pernottamento
degli ospiti che desiderano godersi qualche giorno di meditazione e
relax. A partire dal patriarca Poppo, che fondò l’abbazia
femminile di Santa Maria di Monastero, i presuli aquileiesi mostrarono
quindi di ben valutare l’importanza che una rete di monasteri
fedeli poteva avere per il rafforzamento, anche patrimoniale, del Patriarcato.
Sulla scia di questa diffusa religiosità che caratterizza il
territorio, meritano quindi menzione una serie di santuari mariani che
costituiscono motivo di forte richiamo e interesse: il santuario di
Castelmonte, quello di Barbana, situato all'interno della laguna di
Grado nella suggestiva isola omonima. La leggenda lo vuole costruito
nel 582 da Elia Patriarca di Grado quando, distrutta la città
da una violenta mareggiata, si vide galleggiare nell'acqua una statua
della Madonna che andò a posarsi nell'isola di Barbana. Il santuario
nella attuale forma neoromantica venne eretto nel 1924 su progetto dell'architetto
Silvano Baresi, con facciata a |