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Riserva naturale del Lago di Cornino ha una superficie di 510 ettari
e si colloca in unarea di grande valenza paesaggistica, allestremo
margine sudorientale delle Prealpi Carniche, dove le aspre pareti rocciose
e i ghiaioni fanno da cornice allampio letto del Tagliamento.
Oltre ai rilievi e al fiume, che in questo tratto supera la larghezza
di un chilometro, altre particolarità sono rappresentate dalle
bellissime acque del lago dotate di una rara limpidezza e dai peculiari
aspetti vegetazionali e faunistici legati al clima mite della zona.
La morfologia carsica si manifesta in un aspetto aspro e selvaggio,
creando forti contrasti tra diversi elementi paesaggistici che si incontrano
in questa area. Sopra i pendii rocciosi si estende laltipiano
di Monte Prat, che con una alternanza di boschi, prati e pascoli si
affaccia, a ovest, sulla Val dArzino. In una vasta depressione
allinterno dei conoidi si trova il Lago di Cornino, formatosi
tra depositi di frana avvenuti dopo il ritiro dei ghiacciai. Ha una
superficie di 8500 mq e una profondità massima di 8 m, è
caratterizzato da una particolare trasparenza delle acque di un bel
colore verde-azzurro ed è alimentato da circolazione idrica sotterranea
di tipo carsico.
Le pareti rocciose dellarea sono formate da calcari in strati
contenenti numerose tracce fossili. Tra queste sono molto comuni le
Ellipsactinie, organismi coloniali che costruivano delle barriere di
tipo corallino facilmente riconoscibili per la loro forma che ricorda
unimpronta digitale.
Sono presenti anche fossili di vari tipi di alghe, ricci di mare e piccoli
molluschi. Dalle pareti rocciose che orlano laltipiano si staccano
detriti che nel tempo hanno formato estesi ghiaioni. Caratteristica
influenzata dalla presenza di faglie verticali che creano fasce di maggior
erodibilità.
Il Tagliamento è considerato il re dei fiumi alpini,
lultimo a possedere un alveo ancora in gran parte naturale e come
tale di estremo interesse naturalistico, utilizzato anche per lo studio
dei fenomeni dinamici in atto nella morfologia e vegetazione delle aree
fluviali. Nella riserva è incluso un tratto di circa 6 chilometri
di lunghezza, che rappresenta lunica parte dei 170 km del fiume
che ricade in unarea protetta. Lalveo fluviale separa la
riserva dalla Piana di Osoppo (racchiusa tra le Prealpi Carniche e le
Prealpi Giulie), originatasi in era glaciale (tra 75 e 10 mila anni
fa) da grandi ghiacciai che, scendendo dalle Alpi, hanno eroso profondamente
il fondo e i margini di questarea, formando sui loro fronti di
fusione cordoni di depositi detritici (lanfiteatro morenico del
Tagliamento).
Con il ritiro dei ghiacciai questi rilievi costituirono una diga naturale
che, sbarrando il corso del Tagliamento, portò alla formazione
di un grande lago che arrivava, verso nord, fino a Venzone e Somplago,
con alcune isole (i colli di Osoppo).
Successivamente il Tagliamento riempì il lago di materiale alluvionale,
lasciando solamente il Lago di Cavazzo e una grande falda freatica che
rappresenta oggi una delle più importanti risorse idriche della
regione. Le testimonianze della presenza dei ghiacciai sono evidenti
nella riserva e sono legate principalmente a una morena sullaltipiano
di Monte Prat (con massi trasportati dalla Catena Carnica) e alle ripide
pareti rocciose che lo delimitano.
Le peculiarità ambientali si riflettono sulla vegetazione, creando
una varietà di situazioni in cui coesistono elementi floristici
alpini tipici e specie proprie di climi caldi e secchi (xero-termofile)
di tipo mediterraneo, accompagnate da altre sudeuropee e illirico-balcaniche.
Lorientamento delle pareti rocciose e il riflesso delle radiazioni
solari sul greto del Tagliamento determinano una forte insolazione e,
quindi, un clima particolarmente mite che favorisce specie termofile,
solitamente presenti nelle aree costiere o a latitudini più meridionali.
Lelemento in tal senso più caratteristico sono le stazioni
di leccio (Quercus ilex) nelle zone rupestri, il cui verde intenso risalta,
soprattutto in inverno, con la boscaglia termofila che riveste in maniera
discontinua i versanti. La vegetazione del greto del Tagliamento è
rada e discontinua, caratterizzata da formazioni pioniere e instabili
che vivono sulle ghiaie, ricche di specie rare o esclusive di questo
ambiente.
La fauna include numerose specie, tipiche di ambienti ben differenziati,
con la confluenza di elementi caratteristici della montagna, della pianura
e delle zone umide, particolarmente interessante per quanto riguarda
gli uccelli. Le superfici idriche favoriscono la presenza di aironi,
limicoli, anatre e gabbiani, mentre gli ambienti aridi e steppici dei
greti ospitano la tottavilla (Lullula arborea) e il succiacapre (Caprimulgus
europaeus). Nei boschi sono presenti varie specie, con abbondanza di
quelle termofile quali il luì bianco (Phylloscopus bonelli) e
lo zigolo muciatto (Emberiza cia). Ma sono le zone rupicole a costituire
lelemento di maggiore interesse in quanto ospitano comunità
ornitiche ricche corvo imperiale (Corvus corax), rondine montana
(Ptyonoprogne rupestris) con situazioni ambientali tra le migliori
a livello regionale per alcune specie rare e di particolare pregio quali
il falco pellegrino (Falco peregrinus), il gufo reale (Bubo bubo) e
il nibbio bruno (Milvus migrans).
Larea, particolarmente importante per gli uccelli rapaci, rappresenta
uno degli ambienti più interessanti delle Alpi per il birdwatching.
Nella riserva, a partire dagli anni 80, è stato reintrodotto
il grifone (Gyps fulvus), un avvoltoio che ha una apertura alare di
quasi 3 metri e un peso di 8-12 kg. Vari individui sono stati liberati
e hanno iniziato a riprodursi sulle pareti rocciose vicine, formando
una colonia che attualmente conta 60-100 grifoni e frequenta buona parte
delle Alpi orientali.
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La colonia esercita una forte attrazione sui grifoni provenienti da
altre zone europee e in particolare su quelli che, soprattutto in estate,
si spostano dalla Croazia sulle Alpi. Il progetto include numerose iniziative
di ricerca e divulgazione e consente di osservare agevolmente questo
stupendo avvoltoio in una delle pochissime aree dellEuropa centrale
dove è ancora presente. Diversi percorsi e sentieri ci permettono
di apprezzare gli aspetti naturalistici e paesaggistici dellarea,
offrendo svariate alternative. Gli itinerari si raccordano con la sentieristica
principale di questo settore delle Prealpi, con la possibilità
di effettuare escursioni più lunghe e impegnative.
Il punto di riferimento principale è il centro visite della riserva
(poco a nord dellabitato di Somp Cornino), dove è possibile
osservare gli elementi faunistici più importanti dellarea
e trovare strumenti didattici e di informazione relativi a tutti gli
aspetti naturalistici e ambientali del territorio.
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