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   DIRETTORE ARTISTICO DEL LABORATORIO DI RESTAURO "NUOVA ALLEANZA COOPERATIVA"
 
La chiesa è stata ristrutturata più volte nel corso dei secoli
 
SAN MICHELE IN MELMA
 
Il tempio custodisce opere di Vincenzo Del Mosaico e di Giovanni Marini, per il cui restauro sono stati adoperati accorgimenti e tecniche atti ad assicurare ai dipinti una perfetta conservazione.
 
     
    La chiesa di San Michele in ma, oggi Silea, fu fondata pro-                          Udine e  residente a Venezia. Nel contratto venne spe-  
  babilmente in epoca longobarda, cioè nel secolo VII o                                 cificato  in modo minuzioso  che  il  dipinto doveva  
  VIII. La comunità locale si adoperò sempre con  or-                                     raffigurare al centro San Michele armato e quat-  
  goglio per abbellirla e la ristrutturò più volte nel cor-                                         tro  quattro apostoli, da eseguirsi   «con belle  
  so dei secoli. Alla fine del  1400 la chiesa era piut-                                           figure  e  con  tutta  la  perfezione  possibile,  
  tosto limitata nelle dimensioni ed in stile romanico.                                            adoperando colori della miglior qualità, co-  
     La  comunità  allora decise di abbatterla e rico-                                            me  l’oltremare naturale, la  lacca rossa fina  
  struirla più grande. Si  calcola che la popolazione                                            e l’oro per le aureole ed i decori delle armi».  
  allora  oscillasse  tra i 400 ed i 500 abitanti, e  la  

                                            L’opera doveva essere  pronta per l’ago-

 
  nuova chiesa risultò decisamente di una capienza                                            sto del 1518 ed il prezzo sarebbe stato sta-  
  superiore se rapportata  alle esigenze  del  paese.                                            to stabilito da un’apposita commissione do-  
  Leggendo i documenti dell’inizio del ’500 arrivati                                            po aver visto il lavoro finito.  
  fino a noi, dobbiamo immaginarne l’interno in stile                                               Vincenzo del Mosaico doveva cercare di  
  rinascimentale con tutti gli  altari eseguiti in  legno                                            eseguire  una  bella  opera se voleva essere  
  scolpito, dorato e policromo.                                            pagato bene.  Durante  il  recente  restauro  
     Nella zona di passaggio fra navata e presbiterio,                                            abbiamo constatato che il dipinto fu esegui-  
  in  alto  di traverso, era posta una  trave sopra la                                            to  su robusta tela  di canapa, ancora in ot-  
  quale era collocata la grande scultura del Croce-                                            timo stato di conservazione.  
  fisso, che ora si trova in sagrestia, e ai  lati le im-                                               Sul retro della tela abbiamo scoperto vari  
  magini della Madonna addolorata e di  San Gio-                                            disegni  eseguiti con  un pennello  intinto  di  
  vanni evangelista.                                            nero, ed in uno stile severo, quasi moderno.  
     Il 25 novembre 1517 (era un mercoledì), don                                            Evidentemente il pittore aveva approfittato  
  don  Francesco  Bonifacio  da  Padova,  parroco  della  chiesa,  ed  il   della superficie per registrare delle idee al volo come su un bloc-  
  massaro  Biagio  Florian si  recarono a  Treviso, dal  notaio  Giovanni   co  per  appunti. Non solo. Esaminando  il  colore da  vicino, ci  
  Leonardo Berengo la cui casa era ubicata  sotto la loggia del comune,   siamo  accorti che  lo stesso presenta degli  strati sottostanti che  
  con  il  pittore  Vincenzo Del Mosaico, figlio  di  Antonio Barbiere  di   non concordano con i colori dell’immagine che vediamo.  
      Abbiamo  eseguito  delle radiografie  ed abbiamo  scoperto che  
 
LA CIRCONCISIONE DOPO IL RESTAURO -  archivio"Nuova Alleanza Cooperativa"
  sotto  l’immagine di San Michele con l’armatura vi  è una  figura  
    diversa, quasi  sicuramente femminile, vestita con un lungo abito  
    color rosa  dalle ampie maniche. Forse l’artista ha utilizzato una  
    tela  già dipinta  con altro soggetto.  Comunque,  nel  corso dei  
    secoli, l’opera fu rimaneggiata.  
       Inizialmente era  posta dentro un bell’altare  di legno, che  nel  
    sec.  XVIII  fu rifatto in  marmo, ed il dipinto fu  ampliato  nella  
    parte inferiore con l’aggiunta delle anime purganti.  
       Successivamente, per  adeguare il quadro al gusto del tempo,  
    l’intera superficie fu ridipinta ed alcuni particolari furono cambiati:  
    per esempio il cielo ed il paesaggio si trasformarono in un acceso  
    tramonto di gusto romantico.  
 
   
 
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