Villa Melmae
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LE ORIGINI
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In epoca storica il decanato era sotto
la potestà dei canonici trevigiani che lo affidavano da amministrare
a una persona di fiducia con una cerimonia del tutto simile all’investitura
feudale. Nel musile o prato si teneva il mercato che in seguito ha preso
il nome di San Michele in Melma, il più grande del trevigiano.
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Risulta piuttosto difficile
descrivere o anche solo riassumere, in poche pagine, le complesse vicende
storiche del comune di Silea e delle antiche località che si trovano
nel suo territorio. Daremo soltanto dei cenni per invogliare il lettore
a conoscere maggiormente questa parte del territorio trevigiano. |
La villa Melmae, ossia il capoluogo dell’attuale circoscrizione comunale, merita di essere conosciuta maggiormente. Melma deriva dall’etimo longobardo melm, che indicava originariamente «sabbia fine» e quindi per estensione anche un «terreno sabbioso». Si è sempre pensato che il termine latino melma si dovesse tradurre con «fango», ma melm fu latinizzato in melma soltanto nel tardo-medioevo, assumendo un significato diverso da quello originario, e cioé quello di: terra intrisa d’acqua, impalpabile, appiccicosa, che si trova generalmente sul fondo di corsi d’acqua o di |
dalle frazioni di Silea (già Melma),
Cendon e Sant’Elena sul Sile, dalla località di Lanzago e dalle “località
storiche” di Montiron, Franceniga, Villapendola, Molinella, Torre del Sile,
Castello di Cendon e San Giovanni di Runfiello. |
paludi o è depositata dalle piene dei
fiumi e quindi anche fango e fanghiglia. A Melma non vi sono mai state le
paludi e neppure il fango, bensì campi ubertosi e boschi piuttosto
estesi. |
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bronzo (3000 a.C. - 2000 a.C.), all’età del bronzo medio, all’età del ferro (VIII secolo a.C. - V sec. a.C.), all’epoca romana: di un certo interesse è l’arula funeraria di Flora e Prisca, trovata a Montiron. La storia scritta, comunque, comincia con un documento redatto nel 710, riguardante Torre del Sile; la stessa località viene ricordata, unitamente al castrum di Cendon, in una bolla pontificia di Leone IX nel 1053 e in un diploma imperiale di Enrico V nel 1118. Siamo in piena epoca feudale e le nostre località risultano così infeudate: Melma e Lanzago ai canonici di Treviso, Sant’Elena sul Sile parte al patriarcato di Aquileia e parte ai conti Guidotti, Franceniga ai conti Guidotti, Cendon parte al monastero benedettino di Brondolo e parte all’ordine militare di San Giovanni del Tempio. A partire dal 1263 si formarono i comuni rurali minori, detti regulae o villae, dotati di amministrazione locale e di statuto proprio, a Melma, a Lanzago, a Montiron, a Cendon e a Sant’Elena sul Sile (che incorporava anche la Franceniga). Tale assetto amministrativo perdurò fino alla fine della dominazione veneziana. |
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