RICCARDO GHIDOTTI

Storico

 


 

Monselice

CA' EMO

Una villa veneta al servizio del parco

 

 

Ca' Emo così come era raffigurata nella bella xilografia tratta da "Le Cento Città d'Italia" datata 1895, si presenta oggi ancora intatta come fu voluta tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600. La stessa xilografia rappresenta una veduta d'insieme dell'aspetto archittettonico del fabbricato e delle pertinenze pervenutoci ad oggi e frutto di trasformazioni succedutesi nel tempo, anche in considerazione dei numerosi passaggi di proprietà e di destinazione d'uso. La stratificazione avvenuta è, in certo qual modo, documentata iconograficamente sia nell'incisione del De Angeli come nella settecentesca incisione di Vincenzo Coronelli. Entrambi raffigurano il complesso inserito in una più ampia veduta della città nel versante sud della Rocca. Il Bortoli nel suo "Catastico di San Francesco", datato 1741, descrive l'edificio con una prospettiva curiosa ed insolita. Fino al 1830, Ca' Emo sembrava in cima ad un piccolo colle naturale, dando così più eleganza e prospettiva alla facciata. Infatti sorgeva sulla motta che in quell'anno è stata modificata con il terrapieno ancora oggi visibile.
Tale intervento ha modificato la via d'accesso alla salita e la viabilità nella parte superiore rendendo immediatamente prospicente la facciata della Villa sulla strada selciata di via San Martino. Sappiamo che nel '600 la Villa apparteneva a Marin Faliero di Venezia, mentre agli inizi del '700 è tra i possedimenti del nobile Andrea Bon. Nel primo ventennio del '700 passa di proprietà a Zuane Emo che la vende nel 1740 alla nobile famiglia Codognola. In questi secoli il complesso signorile con annesso giardino a terrazzamenti sulla parte posteriore, verso la salita al Duomo di Santa Giustina, è adibito ad uso abitativo.
Nel 1823 Girolamo Codognola vendette il bene ad Antonio Zanellato. Nel 1836 viene posta all'asta pubblica e si aggiudica la proprietà Giacomo Marigo di Monselice. Quest'ultimo la vendette al Comune di Monselice nel 1866 che adibì l'edificio a Ospedale Civile. Nel 1923, con la costruzione del nuovo ospedale presso l'Ara della Decima di Vallesella, Ca' Emo divenne Casa di Ricovero, finché nel 1935 venne adibita a Scuola di Avviamento e successivamente sede della sezione staccata del Liceo "Ferrari" di Este.
Tale istituzione scolastica rimase fino ai primi anni settanta. Per Ca' Emo iniziò un periodo di lento abbandono e declino anche se alcune stanze erano occupate provvisoriamente da alcune associazioni locali.
Nei primi anni novanta l'Amministrazione Comunale cedette in comodato d'uso l'intero complesso al Parco Regionale dei Colli Euganei affinché provvedesse ad un rigeneratore restauro e destinasse l'edificio per l'espletamento delle attività dell'Ente.
Il Parco, nel 1994, ha assunto l'impegno di restaurare il complesso architettonico concesso in accomodato dal Comune di Monselice per la durata di quaranta anni.
Tale restauro ha restituito alla città un bell'esempio di villa veneta. Infatti l'impianto architettonico si presenta con facciata di evidente influsso scamozziano specialmente nel portale d'ingresso e nella forometria del balcone che, tripartito, dà ampia luce al primo piano.
Nel corso del restauro si è potuto mettere in luce parte della stratificazione che la destinazione d'uso ha segnato nell'edificio, la parte medioevale della muratura primitiva delle case preesistenti inglobate nella costruzione nel '600 e le curiose scritte ad affresco sopra alcune porte che collegano l'androne con le ampie sale oggi adibite ad attività culturali e alla promozione turistica del Parco dei Colli Euganei. Nel 2003 parte della Villa viene adibita a sede operativa del Gal Patavino, organismo europeo per la promozione e lo sviluppo del territorio. Da Gennaio 2008 vi trova sede il Master per il Turismo dell'Università di Padova.

 

 

 


 

 

Ca' Emo, as it was represented in the beautiful "The Hundred Italian Cities" xylograph dated 1895, still reflects the planning of who designed it between 1500 and 1600. The same xylograph shows an overall view of the architectural aspects of the building and of its annexes which are still there today, as a result of a series of transformations due to many different owners and destinations of use. All these changes were somehow recorded in the engraving by De Angeli and in the eighteenth-century one by Vincenzo Coronelli. They portray the building complex in a broader view of the town on the southern side of the Fortress. In his "Catastico di San Francesco" of 1741, Bortoli describes the building from a curious and unusual point of view. Until 1830, Ca' Emo seemed to be located at the top of a small natural hill, giving elegance and perspective to its façade. Actually, it stood on a hill that transformed that year into an embankment which is still there. This intervention modified the uphill access route and the road network in its upper part. As a result, the façade of the Villa now directly overlooks the paved street of Via San Martino. In the seventeenth century, the Villa was owned by Marin Faliero of Venice, while at the beginning of the following century it was the property of the aristocrat Andrea Bon. In the first twenty years of the eighteenth century it was bought by Zuane Emo, who in 1740 sold it to the noble Codognola family. During these centuries the splendid mansion, with its terrace gardens facing the Duomo of Santa Giustina, was used as a home. In 1823 Girolamo Codognola sold the mansion to Antonio Zanellato. In 1836 it was bought at a public auction by Giacomo Marigo of Monselice, who in turns sold it to the Municipality of Monselice in 1866, and became a public hospital. In 1923 a new hospital was built in Ara della Decima of Vallesella and Ca' Emo became an old people's home, until 1935, when it was handed over to a technical/commercial school and later became the detached department of the "Liceo Ferrari" a high school of Este, open until about the beginning of the '70s. Even though some rooms were temporarily used by some local organizations, a period of slow desertion and neglect started then for Ca' Emo.
At the beginning of the '90s, the local government gave it for free use to the Regional Park of the Colli Euganei Consortium in order to restore it and use it for the activities of the organisation. In 1994, the Park undertook to restore the building complex granted by the Municipality of Monselice for forty years free use. The restoration gave a beautiful Mansion back to the town. The style of the façade is visibly influenced by Scamozzi, the entrance portal in particular and the pattern of the venetian type balcony brings a lot of light to the first floor rooms. During the restoration work, a series of stratified levels came to light revealing the different uses of the building in time: the medieval part through the gross masonry of pre-existing houses incorporated in the 1600 construction and the bizarre frescoed writings above some of the doors connecting the lobby with the large rooms used at present for cultural activities and sightseeing promotions of the Colli Euganei Park. In 2003, part of the Villa was handed over to the premises of the Gal Patavino (Padua Local development groups) a European organization for the promotion and enhancement of the territory. Starting from January 2008 the Villa has been holding the courses for Master in Tourism of the University of Padua.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTEMPLAZIONE E PACE >>>>>

 

 

 

 

 

Potete ordinare la vostra copia del "Parco dei colli euganei" online oppure lo trovate in edicola e potrete godervi le immagini ad alta risoluzione. Contattateci per eventuali richieste.

Contattaci

 

Le Tre Venezie Editoriale
Direzione:

Via Zermanese 161,

31100 Treviso,

tel e fax:

+39 0422 404807

 

DesignLeTreVenezieonline.