Page 26 - Abitare a Campodarsego
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Le comunit̀ di campodarsego
il tempo dato alla dottrina cristiana. Il cardinale si S. AndreaLa Parrocchiale nel 1928.
complimenta pure con il parroco, ma lo avverte di non S. Andrea ̀ una pieve pagense, sorta
lasciare facilmente la parrocchia.agli albori del cristianesimo, sulle vesti-
Nel 1862, su disegno di Perazzolo, viene ediicato gia del Graticolato Romano. Anzi, con la
il nuovo campanile. Alla chiesa, che versa in precarie decadenza dell’impero romano si sosti-
condizioni e non basta pì per l’accresciuta popolazio- tuisce alle strutture sociali del “pagus”,
ne, tra il 1907 e il 1922 vengono aggiunte due navate salvaguardando l’ordinamento civile e il
laterali e innalzati il coro e la navata centrale.bene comune del circondario.
Dal “Libro Cronistorio” dell’archivio parrocchiale di Il primo documento che cita questa localit̀ viene
redatto il 21 aprile 1148 “in castello di S. Andree”,
Reschigliano si colgono altre importanti notizie.
Il 21 marzo 1939 viene inaugurato il nuovo cimitero. quando Rolando di Curano investe come feudatario
Il 14 agosto 1944 si esegue in forma solenne il funerale Dalismano dei Daslemanini di una terza parte della
di Settimo Vecchiato, aspirante capo di Azione Catto- corte di campagna. I Dalesmanini “portano l’arma gen-
lica, vittima innocente della guerra. Il 1 marzo 1945 tilizia (= stemma) ch’̀ fasciata di vermiglio e d’argen-
“Pippo”, aereo degli alleati che di notte perlustrava il to a sei pezze”.
territorio occupato, sgancia una cinquantina di spez- Per causa di eredit̀ Speronella Dalesmanini
zoni e due bombe che provocano “tanto fuoco, tanto diviene signora del castello di S. Andrea di Codi-
spavento, ma niente vittime e danni”verno. Il castello di S. Andrea, con la sua chiesa
Il 29 aprile 1945, giornata della liberazione, c’̀ di S.Giacomo, deve essere stato poco lontano dal-
un grande subbuglio a Reschigliano. Il parroco viene la chiesa parrocchiale perch́ si dice che dista “un
chiamato dai partigiani , il cui comando era presso Vil- trarre di freccia”.
Speronella Dalesmanini si sente molto legata
la Cavallini, e gli afidano l’incarico di trattare la resa
senza condizioni dei tedeschi accampati a S. Andrea. A alla chiesa di S. Andrea e lascia nel suo testamen-
mezzogiorno giunge da Ca’ Ponte una colonna di tede- to del 1192 cinquanta lire di allora. “Relinquo
schi fortemente armata che domanda il diritto di pas- libras 50 Ecclesie Sancte Andree de Curdiverno”,
saggio senza essere molestata, pena la distruzione del ”mentre lascia soltanto dei soldi alle altre chie-
paese. Alle 18 una colonna militare motorizzata passa se. Morta Speronella, il castello passa al figlio
per la Via Provinciale e spara alcuni colpi di cannonci- Iacopo che sperpera tutti i suoi beni, tanto che
no, provocando solo qualche danno materiale. Alle 20 il sommo poeta Dante lo mette all’inferno tra gli
inalmente la gente pù incominciare a festeggiare la scialacquatori (Canto XIII).
ine della guerra ed a esporre le bandiere.
Con decisione audace ma tempestiva, il 18 febbraio
1951 si d̀ inizio alla ricostruzione dell’intero complesso
delle opere parrocchiali, proprio nel centro del paese,
con la benedizione della prima pietra della nuova chiesa.
La vecchia chiesa ̀ ai conini del territorio parrocchiale,
presso il Tergola, quasi a ridosso di Codiverno.
Intanto nel 1952 vengono ultimate la canonica e la
sala teatro che sar̀ presto adibita provvisoriamente
a chiesa. Il primo novembre 1952, tra la commozio-
ne generale, viene trasportato il SS.mo dalla vecchia
chiesa alla nuova sala. Il 5 febbraio 1953 le campane
del vecchio campanile suonano per l’ultima volta, poi
vengono abbattuti chiesa e campanile per recuperare
i mattoni.
La nuova chiesa in costruzione non ̀ suficiente an-
cora per la crescente popolazione e anche per le nuove
esigenze liturgiche. Viene eseguito pertanto un nuovo
progetto ed hanno inizio i lavori di costruzione ai primi
di novembre 1974 con l’impianto del cantiere, sulla base
della chiesa in costruzione. I lavori fervono e il 29 giugno
1976 si fa l’inaugurazione e la benedizione solenne.
Dopo tante tribolazioni la comunit̀, che cresce
sotto tutti i punti di vista, pù vantare di avere un
luogo di culto degno del Signore e in grado di ri-
spondere alle rinnovate esigenze liturgiche del
postconciglio Vaticano II.
Nell’Annuario Diocesano di Padova del 2013 si leg-
ge che, oltre alle tradizionali strutture parrocchiali, la
comunit̀ (che conta 3.000 abitanti) pù beneiciare
del Centro Parrocchiale “San Daniele” e della Scuola
dell’Infanzia “Romiati”.