Page 12 - Abitare a Campodarsego
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La storia



La Via Frattina (Citra Kardinem II)Il Tergola ̀ nominato, sempre secondo l’Olivieri, in Il iume Muson
Il termine “Fratta – Fratte – Frattina” non deriva da documenti dell’839 come “Tercola”. Non a caso lungo a Campodarsego.

“frate – fratello – fraticello”, ma dal greco “Phr̀ktes”, il percorso di questo antico e storico iume sono sorte, 
il cui signiicato ̀ “luogo fortiicato”. Se questa strada quasi a testimonianza dello sviluppo della cristianit̀ 
del Graticolato Romano, a oriente del Cardine Mas- dai suoi albori ino al Mille, numerose chiese, Ricor- 

simo, ha assunto per estensione la denominazione diamo Villa del Conte, S.Giustina in Colle, S. Giorgio 
“Frattina”, signiica che lungo il suo percorso, o nelle delle Pertiche, Bronzola, S. Andrea, Codiverno, Pion- 

vicinanze, esisteva un luogo fortiicato o un terrapieno ca, Peraga.
con palizzata (vallum). Nelle vicinanze sono stati rin- Negli Statuti Padovani si nomina sovente il Tergola, 
oggetto di manutenzioni varie da parte delle “ville” di 
venuti alcuni embrici (specie di tegola romana) con il 
timbro “P. Carmini”. Tracce di fortiicazione vengono “Bronzola”, “Santus Andreas”, “Flumesellum”, “Cam- 
segnalate a Campodarsego e Campanigalli.pus de Arsico”, “Rischiianum”.


I Corsi d’acquaIl Lusore

Il MusonFin dall’et̀ classica le vie d’acqua si integrano 
Il nome Muson ̀ fatto derivare da “mosa” “luogo con le vie di terra. Originato dalle risorgive a nord di 
pantanoso”, con allusione agli straripamenti del iume. Borgoricco il iume Lusore attraversa, con percorso 

Scendendo dai Colli Asolani e coinvolgendo diverse irregolare, il Graticolato Romano ai conini di Cam- 
acque risorgive a Castelfranco Veneto, deviava antica- podarsego, facendo da collettore dei millenari scoli 

mente lungo il Rio Rustega e il Sime, ino a Mirano. Da della centuriazione. Prosegue poi in direzione sud-est, 
qui raggiungeva Bottenigo per gettarsi in mare.toccando Campocroce, Mirano, Oriago e sfocia inine 
nella Laguna presso Porto Marghera.
Torrente insigniicante adesso, ma iume importan- 
tissimo nei tempi remoti ̀ sempre stato, mancando Nel “Codice Statutario Carrarese” del 1362 si affer- 
strade, punto nevralgico di commercio tra i vari popoli ma che le fosse che si spingono verso il Lusore siano 

primitivi, come pure ̀ stato testimone di tutti gli even- curate per focolari e ciò: S. Michele con le Badesse, 
ti storici che si susseguirono dal periodo Paleoveneto 20 (famiglie); Fiumicello, 18 (famiglie); Bronzola, 9 

a quello Veneziano.(famiglie); Codiverno, 14 (famiglie).
In epoca romana faceva da conine all’agro centu- Nello stemma araldico del Comune di Campodarse- 
riato di Padova, detto appunto “Cis Musonem”, con go sono rafigurati tre iumi d’argento su campo rosso: 

quello di Asolo e di Altino. Durante il periodo me- Il Muson, il Tergola e il Lusore.
dievale fu fortiicato dai Carraresi con torri, murazzi, 

baluardi, casematte e roste, tanto da rendere inespu- 
gnabile il territorio padovano. In un sigillo del tempo 

si legge: “Muso Mons Athesis Mare certos dant mihi 
ines” (il Muson, i Monti, l’Adige e il Mare mi danno 
conini sicuri).

Dopo la conquista del territorio padovano da parte 
della Serenissima, i Veneziani erano preoccupati per 

l’enorme quantit̀ di detriti e di fango che il Muson 
riversava in Laguna, tanto che Marco Corner insisteva 
nel dire: “.che se si va avanti di questo passo, sen- 

za provvedere, presto sentiremo le rane a cantare in 
laguna renduta in canedo”. Il Senato quindi decise di 

realizzare nel 1612 l’opera pì importante che sia mai 
stata eseguita dai “Savi alle acque” nella nostra zona: 

la separazione del “Muson dei Sassi” dal “Muson Vec- 
chio”. Il primo, attraverso un canale lungo parecchie 
miglia, quasi sempre rettilineo e saldamente arginato, 

fu condotto fra Castelfranco e Campodarsego ino al 
Brenta; il secondo, regolato nel suo corso e sistemato 

dalle alterazioni a scopo bellico in precedenza appor- 
tate, fu reso parzialmente navigabile.


Il Tergola
Nel mezzo del territorio del Comune di Campodar- 

sego scorre il iume Tergola che, nascendo dalle risor- 
give a meridione di Cittadella, inisce nel Brenta. Trac- 

ciando ampie anse, nei tempi passati faceva da scudo 
a piccoli insediamenti sparsi un po’ dovunque lungo il 
suo percorso e serviva a loro per la navigazione inter- 

na. Questo toponimo pare derivi secondo l’Olivieri da 9
“Turbidu”, torrente torbido.

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