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In
questa organicità omogenea e nellaver saputo adattare a intenti
prospettici un luogo così arduo va cercata la peculiarità
di piazza Maggiore tra tutte le piazze del Rinascimento veneto.
Sotto certi aspetti, la piazza di Feltre è un monumento allacqua,
anzi allacquedotto che per almeno quattrocento anni ha alimentato
la grande cisterna a volta posta sotto il sagrato della chiesa di San
Rocco che domina la piazza. Partendo, entro tubi di legno, dai colli a
nord ad alcuni chilometri di distanza, per superare in pressione il dislivello
di oltre 25 metri necessario a risalire il Colle delle Capre su cui sorge
la città, lacqua correva poi in un lungo cunicolo sotterraneo,
che ancora esiste tra le mura di San Rocco e il castello.
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Unopera
di ingegneria idraulica rara e di straordinaria utilità, in quanto
dalla cisterna lacqua alimentava le fontane pubbliche sulla piazza
ed era utilizzata nei lavatoi e in altre fontane "per uso et commodo"
dei cittadini. Impresa civile perciò di cui essere fieri, giustamente
celebrata con lampio fronte in pietra che costituisce al tempo stesso
il fianco a sud della cisterna e il fondale monumentale delle Fontane
lombardesche.
È proprio dalla costruzione di questopera che inizia nel
1487 il riassetto rinascimentale della piazza, tagliando la strada di
accesso al castello che, attraverso un ponte levatoio e una porta ora
chiusa, entrava nella torre dellOrologio;
(continua
®)
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