Piazza
Maggiore
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FELTRE
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Nel luogo centrale e più elevato della città murata, sorge la bella piazza rinascimentale, formata nel periodo doro, sotto il profilo artistico, della Repubblica Veneta. |
ra
le piazze venete ridisegnate nel Rinascimento, quella di Feltre è
una delle più rappresentative e compiute. Se pensiamo alle immagini
delle città ideali, ci raffiguriamo le piazze come il risultato
di simmetrie e prospettive rigorose e regolari. Ma, come gli studiosi
hanno messo in luce, le piazze venete del Rinascimento agiscono pragmaticamente
per piccoli passi, adattandosi ai luoghi, alle proprietà, alle
preesistenze del Medioevo, spesso traendo spunto da un disastro quale
lincendio o il crollo di un edificio per introdurre mutamenti. Levento
traumatico che Feltre ha subito, il grande incendio del 1510 nel corso
della guerra mossa dalla Lega di Cambrai contro Venezia, è stato
più radicale di altri e ha lasciato lintera città,
con poche eccezioni, "combusta et miserabile" per alcuni anni.
La gravità della distruzione subita ha consentito una maggiore
organicità nella ricostruzione, operata nel corso del Cinquecento
pur nelladattamento ai luoghi altimetricamente variati e alla presenza
di costruzioni, come il castello e la torre dellOrologio, danneggiati
ma non distrutti.
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In
questa organicità omogenea e nellaver saputo adattare a intenti
prospettici un luogo così arduo va cercata la peculiarità
di piazza Maggiore tra tutte le piazze del Rinascimento veneto.
Sotto certi aspetti, la piazza di Feltre è un monumento allacqua, anzi allacquedotto che per almeno quattrocento anni ha alimentato la grande cisterna a volta posta sotto il sagrato della chiesa di San Rocco che domina la piazza. Partendo, entro tubi di legno, dai colli a nord ad alcuni chilometri di distanza, per superare in pressione il dislivello di oltre 25 metri necessario a risalire il Colle delle Capre su cui sorge la città, lacqua correva poi in un lungo cunicolo sotterraneo, che ancora esiste tra le mura di San Rocco e il castello. |
Unopera
di ingegneria idraulica rara e di straordinaria utilità, in quanto
dalla cisterna lacqua alimentava le fontane pubbliche sulla piazza
ed era utilizzata nei lavatoi e in altre fontane "per uso et commodo"
dei cittadini. Impresa civile perciò di cui essere fieri, giustamente
celebrata con lampio fronte in pietra che costituisce al tempo stesso
il fianco a sud della cisterna e il fondale monumentale delle Fontane
lombardesche. (continua ®) |