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Il tempo, proprio nel concetto fisico del
termine, diventa funzione di spazio e velocità e il territorio, in
quanto stratificazione misurabile delle vicende umane e naturali, è
descrivibile attraverso questa dimensione. Il territorio è spazio,
è superficie, ed è percorso quindi, da eventi naturali e provocati
dall’uomo.
Paul Klee ha pensato che questa dimensione fisica, diventata ricerca ossessiva,
dovesse essere contenuta nelle sue rappresentazioni.
Le sue opere vogliono infatti rappresentare questa stratificazione
temporale.
Ho voluto omaggiare il maestro, e con lui questa ossessione che, oltre a
essere rappresentativa dal punto di vista temporale, ha anche un aspetto
psicologico: può infatti essere angosciante e al tempo stesso entusiasmante.
Una pittura ha in sé tutto questo: è insieme dimensione reale
e psicologica, e al tempo stesso rappresentazione di un territorio.
Parlare del nostro territorio è come descriverlo
attraverso composizioni geometriche casuali, come casuali sono i fatti che
lo seguono e connotano.
Nello stemma comunale sono raffigurati i tre fiumi, così
anche in questa immagine sono presenti il Sile, il Melma e il Nerbon. Sono
altrettanto rappresentate le comunità di Silea, Cendon e Sant’Elena,
simboleggiate dai campanili con le chiese e le abitazioni circostanti. Inoltre
si trovano i segni dell’uomo, che con la sua presenza ha lentamente trasformato
il territorio con la via romana Claudia Augusta (in parte già assorbita
dal territorio stesso) e l’autostrada.
Infine vi è la magia della luce che esalta la vibrazione
del colore, del mutare delle stagioni racchiuse nelle campiture geometriche
spaziali.
Un viaggio psicologico e temporale e per certi aspetti misterioso alla ricerca
del genius loci che lega l’esistenza dell’uomo e il senso di appartenenza
ad uno specifico territorio. |
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