TRONA AL SOMMARIO
   ARCHITETTO E URBANISTA
 
Fra scenografie e suggestioni
 
 
LE RESTERE
 
 
Antichi argini artificiali costruiti dall'uomo
 
     
 

   Tra i Comuni di Treviso, Silea, Casier e Casale sul Sile, è in corso un progetto, in parte già realizzato fino alla località di Cendon, dove probabilmente verrà ripristinato un antico passo a barche, per rendere le restere, ciclabili e pedonali.
Questi argini che si alternano tra le sponde destra e sinistra del fiume Sile a seconda della spinta della corrente, un tempo consentivano il traino in risalita con i buoi, dei burci carichi di merci, dal mare all’entroterra trevigiano.
Se i burci e i barconi erano i padroni del Sile, i buoi e i contadini che li accompagnavano erano i padroni della restera. I buoi trainavano il barcone per mezzo di corde metalliche formate da matasse di filo di ferro ritorto chiamate “reste” da cui il nome restera. Le corde facevano parte del corredo della barca e venivano utilizzate per la risalita.
Queste opere come si diceva costruite dall’uomo sono denominate anche “Strada Regia Postale Alzaia”, e sono evidenti già nelle carte ottocentesche.

 

 VILLAPENDOLA. I PERCORSI PEDONALI E CICLABILI SULLE RESTERE

 
     
   

   Purtroppo sono state abbandonate sin dal 1950 in seguito allo sviluppo di sistemi diversi di trasporto delle merci. Sono tratti demaniali e sono diventate oggetto di studio perché rappresentano un ecosistema che confina con l’acqua e la campagna retrostante; un lembo di terra, una soglia artificiale tra due ambienti diversi.
Il progetto riguarda il recupero di queste vie sotto un aspetto naturalistico, che dalla città di Treviso conduce alla laguna di Venezia per una lunghezza di circa 34 chilometri. Tale progetto è stato suddiviso in due tratti: un primo, dall’inizio del taglio del fiume Sile a nord di Villapendola sino al centro abitato di Casale sul Sile di 16 chilometri, e un secondo, da Casale alla conca di Portegrandi di 18 chilometri.

 
     
 

   Il primo tratto ha visto la realizzazione di aree di sosta, ponti e passerelle per l’attraversamento dei corsi d’acqua con i relativi elementi di arredo e protezione. Molto suggestivo, in questo senso, è il percorso sulla passerella tra il Comune di Silea e il Comune di Casier che corre sopra i burci affondati e che fronteggia proprio il vecchio porto di Silea.
   Il recupero di queste soglie artificiali, le restere, contribuisce a formare un punto di osservazione e riflessione su tutto l’ambiente circostante da quello antropizzato a quello rimasto naturale; acqua e terra sono lì e l’uomo che vi transita ha la possibilità di cogliere questo ambiente tra suggestioni visive e riflessioni, tra un passato difficile da far rivivere e un futuro che, sotto il profilo ambientale, appare oggi più certo.
   È un progetto ambizioso, che intende valorizzare queste risorse ed è per questo diventato uno strumento capace di instaurare un nuovo sviluppo, compatibile sia dal punto di vista culturale che economico.
   L’uomo infatti non è solo fatto di realtà virtuali, di sogni immaginari davanti uno schermo di computer, ma è anche passione. La qualità della vita, meta da sempre agognata, è anche un percorso all’interno di un contesto capace di stimolare e riconciliare il sempre più difficile rapporto uomo natura.

 
   
 
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