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150° anniversario




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Una vita esemplare, anzi santa







rodolfo saltarinc, , 

ontadinofratevescovo





A centocinquanta anni dalla nascita, Andrea Giacinto quello teologico di Venezia.

Longhin continua a parlare. L’alto ideale della sua vita Nel biennio che trascorre a Padova (1889-91), ̀
e la radicalit̀ del suo proposito (farsi santo a tutti i direttore dei chierici e professore di grammatica e di 

costi) sono un invito a superare l’abituale vita fram- religione. A Venezia, per undici anni (1891-1902) ̀ 
mentata e a vivere una fede coraggiosa.direttore dei chierici, professore di teologia dogmati- 
ca, di storia ecclesiastica e di eloquenza sacra. Il 18 

Un iglio tanto desideratoaprile 1902, a 38 anni, ̀ eletto all’unanimit̀ superio- 
Giacinto Bonaventura Longhin nasce a Fiumicello re Provinciale.

(PD), il pomeriggio del 22 novembre 1863. Trascorre i Il Registro delle predicazioni dell’archivio provin- 
primi sedici anni nell’ambiente semplice e sano della ciale dei cappuccini veneti lo ricorda come predica- 

sua famiglia, povera di cose ma ripiena di virt̀, e del tore: nel 1891 a Volta Barozzo, nel ’92 a Dolo, nel ’93 
piccolo paese. Quando capisce che il Signore lo vuole a Mogliano Veneto e a Padova, nel ’94 a Carpenedo, 
per ś nella vita religiosa e sacerdotale, vinte le com- nel ’95 a Croce di Piave, nel ’96 a Zelarino, nel ’97 a 

prensibili resistenze del padre (̀ iglio unico), parte Mogliano Veneto, nel ’98 a Meolo, nel ’99 a Mestre e a s. 
per andare a vivere con i cappuccini.Pietro in Volta, nel 1900 a Padova, nel 1901 a Vicenza e 

I frati del SS. Redentore di Venezia lo accolgono a a Murano, nel 1902 a Mestre (due volte).
braccia aperte, nonostante sia di costituzione piutto- 
sto fragile. Nel 1879 non ̀ l’unico ad entrare in novi- Nella diocesi di S. Liberale

ziato, ma ̀ l’unico a non poter lasciarvi un deposito in P. Andrea ̀ molto richiesto come consigliere di sa- 
denaro (come si usava allora). Con molta probabilit̀, cerdoti, religiosi e laici e come predicatore d’eserci- 

i frati «esaminatori» di Venezia hanno letto nei suoi zi spirituali. In quegli anni, ̀ patriarca di Venezia il 
occhi quel tanto che basta per convincersi che ̀ un cardinale Giuseppe Sarto (1893-1903), che presto lo 

ragazzo dal futuro promettente. Fornito di tenace vo- avvicina e subito lo apprezza e gli afida incarichi di 
lont̀, a Bassano del Grappa (VI) supera le dure prove iducia: confessore dei preti, esaminatore sinodale, 
del noviziato, accettando di vivere ino in fondo le non conferenziere nel seminario patriarcale.

comuni asprezze della vita cappuccina: piedi scalzi, Conoscendo la sua notevole preparazione teologica, 
digiuni, preghiera notturna anche nel cuore dell’inver- ricorre a lui con iducia per questioni intricate e deli- 

no. Il ragazzo ̀ dotato di rara intelligenza e consegue cate. Nel 1903, il patriarca di Venezia ̀ eletto papa e 
ottimi risultati sia negli studi liceali-ilosoici a Pado- assume il nome di Pio X. Poco dopo, si rende vacante la 
va, che in quelli di teologia a Venezia.sede episcopale di Treviso e papa Sarto, nell’aprile del 

Per un privilegio concesso ai cappuccini, ̀ ordinato 1904, decide di inviare nella sua diocesi natale, come 
sacerdote a ventitŕ anni dal cardinale patriarca Do- vescovo, p. Andrea.

menico Agostini. A venticinque, per la sua vita esem- Pio X amer̀ ripetere: «Ho scelto uno dei iori pì 
plare e per l’eccellente preparazione culturale, inizia belli dell’Ordine dei cappuccini per la mia diocesi». P. 

l’attivit̀ di educatore e di professore nel seminario Andrea tenta in tutti modi di evitare un cos̀ gravoso 
62minore dei cappuccini a Udine. L’anno seguente lo tra- uficio, piange a dirotto, ma il papa ̀ convinto di avere 
sferiscono nello Studio ilosoico di Padova e, inine, infatto la scelta giusta e non si lascia commuovere. A

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